Da quando ho una qualche familiarità col Nord America, ho sempre guardato quei ragazzi che noleggiavano un furgone U-Haul con una certa pietà. Il furgone U-Haul è una roba americana come la torta di mele. Significa una cosa sola e solo una cosa: se lo guidi stai traslocando da una città a un’altra città. Qualcosa di magari non sideralmente lontano, chi può dirlo, ma manco vicino. Il 29 agosto 2012 mi sono trovato per la prima volta nella mia vita dietro al volante di uno di questi furgoni, al posto del navigatore la mia gentile signora, dietro di noi una vita impacchettata, inscatolata e incastrata a mo’ di tetris, in uno spazio che pareva nettamente più piccolo di quello che ci sarebbe servito. Ma ecco a cosa serve avere per moglie una dottorata in fisica: è riuscita a far entrare tutto con un barbatrucco dei suoi. Non si poteva aggiungere uno spillo, ma tutto era entrato e tutto si teneva con tutto il resto.
Ho anche scoperto l’utilità del comando elettronico che blocca la velocità a un dato valore. Pulsantino sul volante, stabilisci la velocità di crociera, e via, puoi levare il piede e rilassare i muscoli. Per evitare multe (l’ultima volta che ho guidato in Canada, mi sono cuccato 347$ di multa per eccesso di velocità: andavo a 147km/h e tutti intorno a me andavano uguale, ma il poliziotto in borghese ha voluto pescare proprio me, per dare l’esempio) siamo andati da toronto a ottawa a 99km/h e ci abbiamo impiegato tipo 7 ore sane.
Alla fine, sfatti ma felici, siamo arrivati a destinazione. Ora chi vivrà vedrà.