Il mondo ci guarda e giudica Mr. B. I bambini invece no

Creato il 15 febbraio 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
C’è un’attesa febbrile per la decisione del gip di Milano, Cristina Di Censo, chiamata a stabilire se Berlusconi debba essere processato per direttissima oppure no. Sono ore nelle quali si potrebbe decidere la sorte del Caimano, visto che non siamo un paese normale e che tutti gli scandali del presidente del consiglio non lo hanno ancora portato alle dimissioni come avverrebbe in qualsiasi altro regime compreso quello degli ayatollah. In attesa che la giudice (costretta a vivere in un regime di quasi clausura) esprima il suo giudizio, facciamo finta che la vita continui per cui, con un po’ di ansia, parliamo della manifestazione di domenica vista dal resto del mondo e, ma solo perché abbiamo qualcosa di personale da dire a [molto] sua eminenza mons. Ennio Antonelli, della sentenza della Corte di Cassazione che dà il via libera alle adozioni da parte dei single. Dunque. Come ampiamente previsto, l’occupazione delle piazze italiane e di altre capitali europee da parte delle donne, ha avuto una vasta eco in tutto il mondo civilizzato e perfino in qualche tribù di apaches anarchico-insurrezionalisti americani. L’argomento è stato affrontato praticamente da tutta la stampa che conta e il giudizio che è emerso sulla situazione italiana è stato pressoché unanime: “Berlusconi è una vergogna per l’Italia”. Come sempre i nostri colleghi d’oltremanica e d’oltreoceano, abituati a fare i giornalisti sul serio e non a pettinare la bambola di Ruby, arricchiscono di dati, di statistiche e di notizie verificate i loro articoli per cui può venir fuori, ad esempio come nel caso del “Daily Telegraph”, che l’Italia figuri al 74esimo posto (fra 134 paesi), della statistica del World Economic Forum sulla diseguaglianza di trattamento trai sessi e la discriminazione delle donne "33 posizioni alle spalle del Kazakhstan". Anche se il più antiberlusconiano di tutti sembra continui ad essere l’estremista Financial Times, le altre testate internazionali non ci sono andate leggere nel giudicare l’operato del miglior presidente del consiglio italiano degli ultimi 150 anni. Il Wall Street Journal ha sparato in prima pagina “Le donne protestano contro lo scandalo Berlusconi", mentre il NYT ha titolato semplicemente: “Voci rabbiose si levano contro Berlusconi”. Non dissimile il giudizio di Le Monde: “L'affaire Ruby è la goccia che ha fatto traboccare il vaso e portato in piazza gli italiani che temono che Berlusconi rifletta un'immagine distorta del loro paese”. Ma, come sempre, è il quotidiano della City che, senza parafrasi, “legge” l’uomo e il politico capo del governo: “Berlusconi infanga il nome dell'Italia, sarebbe meglio per la sua nazione e per la Ue se la sua carriera politica finisse”. E non si ferma qui, tanto che nell’articolo non firmato (non perché qualcuno tema di essere identificato ma perché i pezzi “anonimi” sono riconducibili alla direzione del giornale), il Financial Times si spinge decisamente oltre: “Sette anni fa il suo medico disse che Berlusconi è tecnicamente immortale e a tratti il miliardario italiano sembra anche politicamente indistruttibile, ma così come l'affermazione del suo medico conteneva un tocco di esagerazione, si può star certi che anche la carriera politica di Berlusconi un giorno finirà. Sarebbe meglio per la sua nazione, e per l'Unione Europea, se quel giorno arrivasse prima che poi". Il quotidiano londinese non risparmia critiche neppure alla Ue tanto da scrivere: “...Infine, restando al suo posto egli fa apparire l'Unione Europea sciocca e ipocrita nel dare lezioni a Egitto e Tunisia e altri paesi non europei su come dovrebbero governare se stessi, quando contiene un tale supremo esempio di malgoverno al proprio interno”, e tutto questo a proposito dell’”onestà intellettuale”. E passiamo a mons. Ennio Antonelli e alla storica sentenza della Corte di Cassazione sulle adozioni da parte dei single. Abituata ormai alle contestualizzazioni facili, la chiesa cattolica continua pervicacemente a mantenere molte delle sue posizioni antistoriche che lo sono (antistoriche), non perché siano la diretta conseguenza della cultura dogmatica che la contraddistingue, ma semplicemente perché non tiene in nessun conto il presente, cioè, la storia. Dopo anni di battaglie legali, la Corte degli Ermellini che fanno giurisprudenza, ha emesso la sua sentenza: “I single posso adottare bambini, con molte cautele ma possono farlo”. La decisione è scaturita anche dalla presa d’atto di quanto deciso dalla “Convenzione di Strasburgo sui fanciulli” del 1967, che contiene le linee guida in materia di adozione e che nulla prevede contro la possibilità dei single di adottarli. Pronta come sempre, e puntuale come la morte quando decide di arrivare, la presa di posizione della Chiesa: “Non conosco nel dettaglio questo caso e il pronunciamento della Suprema Corte - ha specificato Antonelli -. Ma in linea generale ogni bambino ha diritto a una madre e a un padre: questa dovrebbe essere la normalità”. Quando la Chiesa parla di “normalità” lo fa pensando solo alla “sua” normalità e non sicuramente a quella intesa come “sentire comune”. Parte, lancia in resta, e trasforma tutto quello che accade fuori dai suoi princìpi in sozzura, lordura, peccato a meno che non ci siano in ballo i contributi per le scuole, i fondi dell’8 per mille destinati allo stato e dirottati nelle sue tasche, l’esenzione dall’Ici per i possedimenti ecclesiastici in cui spesso risiedono ricche e avviate attività commerciali. A sua eminenza Antonelli e alla sua normalità voglio far notare (passo alla prima persona perché mi sto incazzando) un aspetto che mi riguarda direttamente. È vero che i bambini hanno diritto a un padre e ad una madre ma se, come nel mio caso, la madre muore e restano due bambini di 15 e 9 anni secondo lui cosa avrei dovuto fare, risposarmi il giorno appresso o lasciare i miei figli ai servizi sociali? Da single li ho cresciuti cercando di insegnare loro “valori laici”. Sicuramente quelli dei quali né mons. Fisichella né il cardinale Sepe né SE Antonelli sono portatori. E non sicuramente sani.

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