La luce sbuffava fra i giunchi. Un martin pescatore, dal piumaggio iridescente, si tuffò nel vento. Lontano le gote del cielo s'imporporarono. Il sole, trafitto da lance di ombre, languiva. Sul lago rosei drappeggi di luce. Sorse la luna, argenteo scrigno. Tra veli di sogni il silenzio, amabile e lieve, fluiva nel mondo com'era… L'opera in testa all'articolo è una creazione di Carla Colombo. Pregevoli anche le sue liriche.
APOCALISSI ALIENE: il libro








