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Il mondo di assange e i suoi collaboratori pirati

Creato il 20 dicembre 2010 da Madyur

Nel 2007 Julian Assange proclamò una anarchia in chiave cibernetica “Renderemo il mondo trasparente e lo cambieremo”. Allora nessuno poteva immaginare quanta potenza stesse accumulando e quanti danni poteva fare.

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Per tre anni quel forziere di informazioni si è ingigantito mese dopo mese , affidato ad una squadra di sostenitori che ha custodito il tesoro proteggendolo dalle incursioni del governo americano e dei colossi privati: una rete di persone senza nome e senza volto che raccolgono i dati e sono il cuore di Wikileaks.

Loro colpiscono e spariscono. Hanno adattato alla Rete i classici della guerriglia. Trasformano la forza del nemico nella loro: sfruttano la potenza delle banche dati centrali che garantiscono il controllo planetario e se impadroniscono per mettere in crisi il sistema di potere. Dopo ogni lancio di documenti diventano di nuovo invisibili.

Hanno studiato una chat protetta da un sistema di cifratura che li unisce e li raduna, per comunicare senza rischi. Le telefonate ai giornali ,per il lancio di notizie, viene fatta con sim usa e getta , con prefissi di nazioni esotiche.

Assange rispetto all’inizio ha perso molti chili. Non crede ai compromessi. La sua idea di libertà d’informazione è un concetto totale , senza filtri né condizionamenti. La sua visione della libertà è evidente : vuole pubblicare l’impubblicabile , sconfiggendo ogni forma di censura legale e illegale. E lui e la sua banda sono riusciti a farlo , alzando sempre più il tiro : hanno scardinato il database delle guerre americane in Iraq e Afghanistan , ora stanno mettendo a nudo il Dipartimento di Stato.

Del suo mondo non si sa niente. Molti sono randagi , senza preoccuparsi dei soldi, mangiando e vestendo come capita. Qualcuno ha il look dello squatter , altri la trasandatezza dei nerds , tutti condividono la concezione libertaria della Rete. Spesso hanno capacità tecniche di altissimo livello , contese dalle aziende e che loro mettono a disposizione della causa , inventando software per proteggere Wikileaks. Ci sono matematici, crittografici , hackers di grande talento, come lo stesso Assange , che a nemmeno vent’anni sguazzava nelle Reti del complesso militare –industriale statunitense.

Ma i colpi più clamorosi non sono le incursioni ma le donazioni : dvd, cd e chiavette colme di files consegnate a Wikileaks. Non è possibile fermare il flusso. Il Pentagono ha persone che possono avere accesso a file segreti e il Pentagono , per andare avanti, deve per forza fidarsi di loro. Fino a quando ci saranno segreti e bugie ci saranno fughe verso Wikileaks. Secondo il New York Times ci sono più di 12oo agenzie governative americane che lavorano a programmi di intelligence e di sicurezza nazionale , 1900 quelle private, e 854 mila le persone che hanno accesso a notizie top secret.

Alcune persone , che lavorano in queste organizzazioni, sono persone perbene che sono disilluse e che ritengono che l’unica cosa giusta sia far uscire fuori la verità e farla arrivare all’unica entità che è legittimata a conoscerla: l’opinione pubblica. Ma l’organizzazione libertaria ha perso più di una fonte. Un soldato del Kuwait ha confidato in una chat di aver trafugato file segreti.

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Il resto della schiera resta top secret. Kristinn, è l’unico nome noto , è un Reporter islandese è andato sul campo in Iraq per verificare il video dell’elicottero killer. Ha preso il posto dell’ex socio Daniel Schmitt. A settembre hanno divorziato , il primo in un gruppo monolitico. Daniel ha detto di essersene andato dopo dei contrasti con Assange. “Si comporta come padre-padrone” secondo l’islandese. Assange invece spiega che su Daniel c’erano delle riserve, soprattutto dopo la pubblicazione su un altro sito pirata , Cryptome , di informazioni anonime e infamanti provenienti dall’interno di Wikileaks.

Assange vive sapendo di essere un bersaglio. Più lo criticano , e più la sua banda accumula informazioni scottanti. Presto si passerà ai segreti delle grandi banche.


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