È’ FATTA. MATTARELLA ELETTO. ne parliamo più in là. Adesso un po’ di sipario
strong>Aggiornamento al 31.01/BIS
Questa cosa che scrivono il nome di Mattarella in almeno cinque modi diversi per comprovare la fedeltà è di una bruttezza che non si può vedere.
Aggiornamento al 31.01
La diretta RAI, ammettiamolo, è di rara pallositá. Risollevano lo spirito il live blog di Mattia Feltri su La Stampa e gli SMS di Cazzullo, sul Corriere.
Tra i lati positivi della mattinata, la faccia di Gasparri. Una roba che neanche con un enterocolite della durata di dieci giorni. A dimostrazione che qua ci si accontenta di poco.
Se le cose andranno come devono, oggi pomeriggio avremo il Presidente, e sarà Sergio Mattarella. Anche se, con questi, non si sa mai.
Dei candidati possibili, forse, uno dei meno peggio. Almeno è un politico. L’unico tecnico al Quirinale, Ciampi, è stato un Presidente mediocre, ad essere generosi.
Adesso, la cosa più interessante sarà vedere le ripercussioni politiche delle mosse di Renzi che sta rischiando mica poco.
Ed attendiamoci, anche, l’avvio della macchina del fango da parte dei giornali di B. Si preannunciano settimane interessanti.
Aggiornamento al 30.01/QUATER
Quel che resta del giorno è assai poco. Molte parole, e come previsto pochi fatti.
Se vera, la battuta del giorno resta quella di Tabacci: ‘Berlusconi dice di non votare Mattarella per la storia della legge Mammì. È come se io non parlassi con gli austriaci perché mio nonno è stato offeso sul Carso’
Ormai è evidente che a meno che il PD non faccia harakiri, o non succeda qualche altro disastro, Mattarella è presidente al 4° scrutinio, e la ‘povna ci ha visto lungo, lunghissimo fin da subito.
Si nasconde dietro un habitus da grigio burocrate, ma a legger bene la sua biografia, è un personaggio che promette d’essere interessante.
Aggiornamento al 30.01/TER
Che, poi, qui non si è politologi e si raguona sul niente, ma vabbé, era e resta un gioco, sorridiamo ancora un po’, finché ci lasciano.
Dunque: Domani al 4° scrutinio Renzi potrebbe farcela anche da solo con Ncd. Scommette su 20 voti di scarto. Silvio ha già deciso. Usciranno dall’aula. Mossa astuta. In questo modo è certo che nessuno tradisca. E Renzi, Renzi è davvero sicuro? Io non mi fiderei, al posto suo né della minoranza PD (non per Mattarella in sé, ma per il gusto di fargli girar le palle) e men che meno di Ncd (sicuri che non ci sia qualcuno in vendita?). O lo votano in massa anche i pentastellati, o potrebbe anche saltare. E se non lo eleggono alla votazione n. 4 son cazzi. Amarissimi. Perchè potrebbe anche non farcela più.
Pero Silvio è deciso. Se questo lo eleggono, non con i suoi voti. Perchè sa che Mattarella, piuttosto che firmargli la grazia si fa tagliare tutte e due le mani. E probabilmente glielo avrà anche già fatto sapere. Poi perchè quando si dimise, in polemica con la legge mammì usò, esattamente queste parole: “Riteniamo che porre la fiducia per violare una direttiva comunitaria sia, in linea di principio, inammissibile.” Io non so se sia inamovibile nei principi. Però, almeno, i principi pare averli chiari. E questi, nel mondo di Silvio, son clienti scomodi.
Aggiornamento al 30.01/BIS
Breaking news. La macchina del fango s’è messa in moto per curvare un po’ la ‘schiena dritta’ di Sergio Mattarella.
Allusioni più o meno pesanti su di lui, o sulla sua famiglia, direttamente da Libero Quotidiano
Attendiamo i fuochi d’artificio. Preparate i pop-corn.
Aggiornamento al 30.01
Mentre i nostri prodi (senza alcun sotteso, eh) diligentemente assolvono al secondo scrutinio, già consci del nulla di fatto, si approfitta per ricordare che anche se questa settimana il venerdì del libro salta nella recensione mia propria, la ‘povna, swempre lei, recensisce da par suo L’oca al passo, di Tabucchi.
Uno degli intellettuali più lucidi, intelligenti ed informati che l’italia abbia avuto e di cui si sente la mancanza in questi tempi disonesti anche, e soprattutto, intellettualmente.
Il libro non l’ho letto, ma è, da subito, schizzato in cima alla lista. Perchè al di là dei contenuti, quella casella garante, è il fulcro della Presidenza della Repubblica.
Che il Presidente, garante nostro deve essere. E noi siamo la Costituzione. E se Mattarella è l’uomo giusto per difenderla (e potrebbe anche esserlo, al di là dell’aspetto da grigio burocrate), Mattarella sia.
O se no chiunque altro, purché quello, la difesa della Carta, sia il suo unico fine e mezzo.
Aggiornamento al 29.01/BIS
Ed è subito sera. L’inutile rito si è consumato con un prevedibile nulla di fatto. I grillini han deciso e il candidato (fantoccio) è Ferdinando Imposimato. Durerà lo spazio di un paio di elezioni, poi verrà prevedibilmente sostituito, se voglion contare qualcosa. Il rebus, vero, dell’elezione al Quirinale son proprio loro. I pentastellati.
Se tengono duro su Imposimato, il loro suicidio politico è completo. Se voglion rientrare nei giochi, gli tocca buttar dentro o Prodi o Bersani, non ci son cazzi. Di Matteo è un candidato tanto improbabile quanto inutile. Non è che perchè fai, bene, il pm, che puoi essere in grado di fare il Presidente della Repubblica.
Prodi potrebbe anche non accettare. Uno con la sua storia, farsi impallinare due volte nella stessa vita, è troppo.
Renzi è in ambasce. FI Mattarella non lo vuole. Li capisco. Dietro quell’aria da griguio burocrate si nasconde un rompicoglioni. E il rischio di trovarsi a compartire la strada con un altro Scalfaro è immenso. Mattarella, d’altronde, come la pensa, lo disse già ai tempi della legge Mammì. La legalità prima di tutto. Immaginatevi l’entusiasmo di Silvio.
Aggiungiamoci che dalla faccia sembra uno che la massima botta di vita è andare all’opera con la moglie. Possiamo solo presumere il feeling con l’uomo delle cene eleganti.
Per Renzi, Mattarella è il meno peggio. Almeno non si conoscono. Gli altri, invece, conoscono lui, Matteo nostro, pure troppo bene. Che, onestamente, Prodi, Bersani e la Finocchiaro, più di qualche mezza ragione per tirargli una mazzata sulle gengive, l’avrebbero pure, e se ci scappa l’occasione, col cavolo che se la faranno sfuggire.
Ma non può piegarsi troppo a Silvio. E, se si presenta l’occasione, neppure snobbare Prodi o Bersani. Se no gli si sfascia il partito al putto di Firenze. Uno che se fosse stato appena un filo più educato mentre saliva le scale, adesso non avrebbe tante gatte da pelare.
La palla è in mano a Casaleggio, che novello Cyrano si serve di Grillo per comunicare con le masse come fossero Rossana. Se se la gioca bene, avremo un week end divertente.
Aggiornamento al 29.01
Se guardassimo alle frasi ed alle dichiarazioni, allora sarebbe Sergio Mattarella. Gli giocano contro la logica del conclave (si sa che chi entra Papa esce cardinale), il fatto di essere stato lanciato con cotanto anticipo, il fatto che Silvio si ricorda benissimo che fu uno di quelli che si dimise per la legge Mammì. Robetta, se paragonata a quello che accadde poi.
Son spariti, quasi del tutto, i nomi tecnici. In realtà, se tecnico deve essere, deve essere un economista. Perché? Perchè vogliono uno che non si impicci. E un costituzionalista potrebbe essere un cliente scomodo. Ma Draghi (che sarebbe comunque cliente scomodo) non intende scollare dalla BCE. E Padoan sembra finito fuori gioco.
Gli altri nomi, vanno e vengono, e son quelli nel post originario (con integrazione Boldrini by ml e Bonino by Tuttotace).
Chi spariglierà le carte, a mio avviso, saranno i Cinque Stelle. Hanno capito la lezione della volta scorsa, e vogliono entrare in gioco. Solo così si spiegano Bersani e Prodi nella rosa.
Non mi sorprederebbe che alla fine il quirinabile fosse Bersani. Perchè Bersani e non Prodi? Perchè Prodi ha più passato ed è più difficile farlo digerire alla base.
A quel punto, potrebbero lanciarlo dalla seconda votazione. Se si accoda (molto probabile) la sinistra PD e SEL, per Matteo son cazzi. Come non votare Bersani senza perdere la faccia. E se lo vota, tocca votarlo pure a Silvio e ai suoi. Che almeno sembri un Presidente condiviso, se proprio deve accadere l’inevitabile. Se ci pensiamo, Pertini fu eletto proprio così.
Ma se Bersani non passa in questo, direi che a questo punto ha chances nulle. Mentre Prodi, ne conserverebbe qualcuna. Ma è indigeribile per l’elettorato PDL.
Questo al momento. Se succede qualcosa prima delle 15, ci risentiamo, ovviamente.
Questo è un esperimento. La prima idea era quella di fare la trashcronaca dell’elezione quirinalizia. Poi, mentre scrivevo i post sui presidenti ci ho ripensato. Avrei anche una vita e un lavoro. Mica posso passare due/tre giorni appiccicata al blog. Che poi se vanno per le lunghe, che faccio, non ho manco diritto all’aspettativa o alla malattia, mannaggiammé.
Allora ho pensato ad un post dinamico. Il che significa che questo post, nei giorni a seguire e durante le votazioni, verrà aggiornato sui fatti salienti e riportato in alto sulla testata, come se fosse una cosa nuova (il che non è). Sempre e quando capisca come farlo con wp, ma questa, va da sé è una faccenda tecnica che tenterò di acclarare.
In attesa di integrazioni, ripensamenti e contributi nuovi di pacca (su, non fate i timidi, lo so che siete lì, nascosti), definiamo la situazione ad oggi.
Il borsino al 27.01, in ordine assolutamente alfabetico, e sulla base dei vs. suggerimenti (tra parentesi si cita solo il primo suggeritore, ferma restando la partecipazione degli altri):
Giuliano Amato (partecipano anonimosq e Nina777)
Perché sì: è un giurista, è un politico navigato, ha amici dappertutto, tutta roba che al dunque serve
Perché no: perchè uno che nella notte preleva forzosamente quattrini ai suoi compatrioti, non è una bella persona. Poi perchè ha un passato craxiano che è stato lesto ad occultare ma che all’uopo potrebbe tornare fuori. Infine perchè ha pensioni per 31.000 Euro al mese, e il rischio che i grillini lo facciano a fette tutti i giorni è enorme
Probabilità: basse. Personalmente spero nulle.
Pierluigi Bersani (partecipa iome con wolkerina)
Perché sì: è la guida dell’opposizione interna del PD. Matteo, di tanti difetti che ha, non è comunque un idiota. Con Bersani al Quirinale, d’un colpo taciterebbe la minoranza interna e si leverebbe dalle palle per 7 anni il loro leader. Bersani a Silvio, giaguari a parte, non ha mai troppo rotto le palle. C’è di peggio (assai) in giro. E’ abbastanza amato. Ed abbastanza rispettato.
Perché no: perchè potrebbe vendicarsi, in effetti. Ma prima di far la pelle a Matteuccio, ha dei conti da regolare coi grillini che gli han fatto fare una figura di m. memorabile nella diretta streaming. E questo potrebbe essere anch’esso un perchè sì.
Probabilità: dipende. Se riescono ad eleggere quasi subito un fantoccio, ovviamente nulle. Se si va per le lunghe, potrebbe farcela. SEL non può dire di no, il PD neppure, ci son transfughi grillini e pure gli NCD. Potrebbe passare anche senza FI. Che comunque a quel punto non gli negherebbe i voti per farla passare da candidatura condivisa.
Laura Boldrini (partecipa ml)
Perché sì: perchè è donna ed ha meno scheletri nell’armadio di Anna Finocchiaro.
Perché no: perchè con la sua intransigenza i voti del PDL manco per idea. Perchè probabilmente non piacerebbe a tutto il PD, e non piace nemmeno ai 5 stelle
Probabilità: pressoché nulle, in caso di soluzione istituzionale più probabile Grasso.
Emma Bonino (partecipa tuttotace)
Perché sì: perchè saprebbe come farlo, perchè lo farebbe bene, come ha fatto bene sempre. Che certa gente il fare bene ce l’ha comunque nel DNA. Ma anche perchè, nel dirci che è malata, ha sottolineato anche che lei non si ritira dalla politica. E he lei, soprattutto, non é il suo cancro. Appunto. Quindi se se la sentisse sarebbe senz’altro meglio lei dei molti perecottari qui recensiti
Perché no: perchè per come è congegnata la presidenza della repubblica, non è adatta come carica alla Bonino. Anche se farebbe bene, probabilmente, per le ragioni di cui sopra.
Probabilità: nulle.
Pierferdinando Casini (partecipa di nuovo murasaki)
Perché sì: è furbissimo, è un gran paraculo, ha gli agganci giusti e il suocero giusto. Suocero a parte è l’identikit anche di un altro. E’ stato l’allievo di Forlani e Bisaglia, servissero referenze.
Perché no: Perchè di lui non si fida nessuno. Bossi, quando era ancora Bossi e non l’ologramma di se stesso, lo definì ‘el carugnin de l’uratori’. Serve altro?
Probabilità: piuttosto Rutelli, che è tutto dire.
Sabino Cassese (partecipa la ‘povna con il supporto esterno di Mr. Mifflin)
Perché sì: è un giurista, è un magistrato, ma non ha mai, a memoria, avuto a che fare con Mr. B. E’ vagamente di sinistra, ma non troppo. Ha fatto il ministro, della Funzione Pubblica, con Ciampi.
Perché no: un altro ottuagenario al potere. Non ha poteri forti a sostenerlo
Probabilità: alte, ma solo tra il quarto e l’ottavo turno. Poi lo scaricano (secondo me)
Armando Cossutta (partecipa romolo che aveva voglia di scherzare)
Perché sì: 88 anni, di nuovo. Magari si cava velocemente dai piedi.
Perché no: 88 anni. Di nuovo. Anche no, ecco.
Probabilità: inesistenti
Massimo D’Alema (partecipa connie)
Perché sì: perchè è l’unico che farebbe davvero paura a Matteo
Perché no: perchè sta sui maroni a chiunque, fors’anche a se stesso
Probabilità: scarsissime
Anna Finocchiaro (partecipa Elena)
Perché sì: è donna. Si è prostrata davanti a Renzi al mero scopo. E’ un’arrivista il che non guasta
Perché no: ha un marito con un quintale di guai giudiziari. E la scorta all’Ikea la ricordano tutti
Probabilità: pressoché nulle, spero.
Pietro Grasso (partecipa ammennicoli)
Perché sì: è il presidente del Senato. Ha l’età giusta. Non dispiace a nessuno.
Perché no: In un’occasione come questa, non dispiacere a nessuno potrebbe non essere sufficiente.
Probabilità: solo se si incartano
Enrico Letta (partecipa l’economa)
Perché sì: solo per vedere la faccia di Renzi.
Perché no: Non ha l’età. 48. Soglia minima 50. Ma comunque Renzi avrebbe dato fuoco a Montecitorio, piuttosto.
Probabilità: nessuna
Giancarlo Magalli e Raffaella Carrà (partecipa il duo meraviglia Gaber&Spersa)
Perché sì: perchè al fatto quotidiano, posto dove si credono furbi, han fatto un giochino scemo. Scemo come il mio. Solo che il mio inizia e finisce su questo blog e frega un beato a nessuno. A loro è sfuggito di mano, e pare che l’idea del Magalli alla presidenza piaccia agli Italiani. Questo per rendere l’idea della stima media nutrita verso i nostri politici
Perché no: francamente non riesco a trovare un motivo.
Probabilità: dipende. Se in tanti dovessero fare gli spiritosi…
Sergio Mattarella (partecipa la ‘povna da sola)
Perché sì: perchè è un politico navigato, di lungo corso, esperto. Non inviso a nessuno. In più è un ex dc ed un cattolico, sulla base dell’alternanza
Perché no: potrebbe essere troppo poco condizionabile, e ha più esperienza del putto fiorentino. Due cose che lo squaletto odia.
Probabilità: dipende da quanto terrà il patto del Nazareno.
Romano Prodi (partecipa pensierini)
Perché sì: il profilo c’è. E’ amico di Putin (come Silvio). Per Matteo è meglio di Bersani (che lo odia). Ha la caratura internazionale per reggere la barca.
Perché no: è poco condizionabile. Dietro lo sguardo da mortadella dal volto umano, un discreto pescecane. Dal lago della duchessa in poi ne sa. Più di tutti gli altri. Quelli rimasti almeno.
Probabilità: dipende da come vanno le cose. Sulla lunga distanza, qualche speranza ce l’ha.
Stefano Rodotà (partecipa ellegio)
Perché sì: era il meno peggio (no, non il meglio) due anni fa. Bersani s’è intestardito ed è andata come è andata.
Perché no: perchè due anni fa non è adesso. E poi anche qui, sono 82 anni. Troppi, per iniziare.
Probabilità: al lumicino.
Francesco Rutelli (partecipa murasaki)
Perché sì: è furbissimo, è un gran paraculo, ha gli agganci giusti e una moglie dall’ambizione sopra la media. Il peggior regalo che ci abbiano fatto i radicali. France’ s’è fatto tutto l’arco costituzionale, ha amici ovunque
Perché no: France’ s’è fatto tutto l’arco costituzionale. Ha nemici ovunque
Probabilità: speriamo di no, ma potrebbe.
Walter Veltroni (partecipa musicamauro e pure giovol)
Perché sì: non gli manca nulla. Profilo, età, curriculum vitae. In più è un paraculo e ha pure sposato Clooney. Non sta davvero antipatico a nessuno (nemmeno a me, mi scatena, chissà perchè poi, un fondo di indulgenza)
Perché no: è abbastanza grande Roma per contenere gli smisurati ego di Walter e Matteo?
Probabilità: buone, specie se i giochi si fanno subito.
Gustavo Zagrebelski (partecipa la speranza, di molti)
Perché sì: perchè è autorevole, perbene, un magistrato, un uomo competente. Perchè non è mai stato sfiorato da uno scandalo.
Perché no: per tutte le succitate ragioni
Probabilità: solo in caso di ecatombe