Nel titolo del post ho inserito il titolo dell’editoriale di Ezio Mauro su La Repubblica di oggi. L’ovvia conclusione è quella del governo di Letta che in modo del tutto irresponsabile, pur essendo chiara dal primo minuto, non si è voluto vedere.
“Come nelle epoche maledette, quando la politica diventa impostura, stiamo assistendo a un rovesciamento clamoroso del senso, a un sovvertimento della realtà. Il reato commesso da Berlusconi e sanzionato da tre gradi di giudizio è scomparso, nessuno chiede conto all’ex Premier del tesoro illegale di 270 milioni di euro costruito a danno della sua azienda e dei piccoli azionisti per giocare sporco nel campo della giustizia, della politica, dell’economia, alterando regole, concorrenza e mercato. Nel mondo alla rovescia in cui viviamo si chiede invece ad un soggetto politico - il Pd - e a due soggetti istituzionali (il Presidente del Consiglio e il Capo dello Stato) di compromettersi con la tragedia della destra, costretta a condividere in pubblico i crimini privati del suo leader. Compromettersi trovando un’uscita di sicurezza dalla condanna definitiva del Cavaliere, piegando il diritto, la separazione dei poteri e la Costituzione, cioè l’uguaglianza dei cittadini. E tutto questo con una minaccia quotidiana che dice così: la politica e le istituzioni sono talmente deboli che la disperazione conclusiva di Berlusconi può tenerle prigioniere, piegandole per poi farle sopravvivere deformi per sempre. Napolitano ha già risposto che le sentenze si eseguono. Ma le pressioni non si fermano, puntano alla creazione di un nuovo senso comune, urlano al sacrilegio politico, invocano l’eccezione definitiva che faccia di Berlusconi il “fuorilegge istituzionale”, il primo cittadino di uno Stato nuovo, fondato sulla trasgressione elevata a norma, sulla forza che prevale infine sul diritto. Bisogna essere consapevoli che questa è la vera posta in gioco oggi. Si può rispondere se si è capaci di mantenere autonomia politica e culturale. E soprattutto se si sa conservare la coscienza di vivere in uno Stato di diritto e in una democrazia occidentale, che non vuole diventare una satrapia dove la nomenklatura è al di sopra della legge e un uomo solo tiene in pugno il Paese”.
Questo lo scrive oggi Ezio Mauro su La Repubblica.
Tutto quello che è successo e che sta succendendo era ampiamente prevedibile.
Il governo Letta nasce con al suo interno il dispositivo dell’autodistruzione: il conflitto di interesse si Silvio Berlusconi.
Prima o poi si doveva arrivare al nodo del problema.
Ora ci siamo.
Anche qui tutto semplice: o il PD salva Silvio dalla galera o il governo cade. Copione già ampiamente previsto e prevedibile. Quello era ed è l’interesse del capo-padrone del PDL e quindi di tutta la dirigenza del partito forzista.
Siccome non è pensabile neppure lontanamente che il PD possa scegliere di rinnegare lo stato di diritto e la cultura occidentale in nome della legge del più forte, il passo seguente è scritto.
Certo non è detto che si vada poi a votare. Possibili altre maggioranza?
Si una con il M5S e SEL con un presidente del consiglio che non può essere chiaramente Letta.
Come non poteva essere Bersani dopo le votazioni.
Queste ovvietà è meglio dirle subito, per non rischiare di assistere nuovamente allo stravolgimento dell’ovvio.
Un governo di quel tipo, che faccia anche due o tre provvedimenti prima del voto, non può essere retto da Letta ma da un personaggio come Rodotà o Prodi. Questo sarebbe ovvio anche per un bambino.