La mia piccola Amaranta, il gioiellino a cui è dedicato questo blog e ovviamente la mia bellissima figlia, è nata il 5 Marzo di quest’anno, alle 12e40 di un pomeriggio di pioggia. Pioveva da una settimana, ha piovuto per tutto il tempo dei miei ultimi tracciati fetali all’ospedale. Pioveva la notte in cui si sono rotte le acque. Ed ha piovuto fino al giorno in cui, lei nella carrozzina e io zoppicante al suo fianco, siamo state dimesse dall’ospedale. Ha piovuto per tutto il tempo del nostro ricovero. Di quest’ultima pioggia io però non mi sono minimamente accorta. Le mura dell’ospedale, e la mia felicità in generale, erano così luminose che mai avrei detto fuori non stesse splendendo un sole quasi estivo.
Amaranta pesava 3,750 kg ed era lunga 51 centimetri. Mora e capellona. Dagli occhi leggermente a mandorla (ho sperato per nove mesi che prendesse il taglio degli occhi di suo padre), la bocca carnosa e il nasino a patata. Le orecchie a punta e le dita delle mani lunghissime. Quando me l’hanno messa in braccio era tranquilla, mi guardava con quell’aria di superiorità e superficialità che ancora ora si porta dietro. Quell’esprimere un bisogno senza però ammetterlo. Quel sentirsi al centro dell’universo e goderne profondamente.
E’ stata da subito una bambina molto precoce. A una sola settimana di vita seguiva la luce e lo spostamento delle persone e degli oggetti di fronte a lei. A tre settimane rideva in modo istintivo, e a un mese e mezzo era già consapevole dei suoi sorrisi e delle sue espressioni. A 30 giorni esatti ha smesso di svegliarsi per mangiare la notte e a dormire per tutta una tirata. A riconoscere perfettamente la sua ninna nanna e a lallare con facilità. Ad emettere, infine, i primi, scoordinati per noi, ma coordinatissimi per lei, suoni. A due mesi scarsi si reggeva bene sulla testa e a tre mesi era dritta sulla schiena. A cinque mesi ha cominciato a sillabare la parola ‘mamma’ e a mettersi in ginocchio sulle gambine. Ora ha quasi sei mesi e sembra una bambina molto più grande della sua età. E’ vispa e intelligente, sveglia e determinata. E’ il mio orgoglio. E la mia vita.
Tra le tante tappe e i tanti progressi fatti dal giorno in cui è nata, di uno non ho ancora parlato, ma è stato in realtà quello che ha ispirato questo mio post. A quattro mesi e mezzo, dato il peso e le attitudini, il pediatra mi ha consigliato di cominciare a svezzarla. Mi ha detto di cominciare a farle mangiare una pre-pappa di frutta e latte in polvere a pranzo e un omogeneizzato di frutta a merenda in accompagnamento al latte in polvere (non ha mai preso il mio latte – tra le tante cose mia figlia è anche pigra). Solo un mese dopo, sempre il pediatra mi ha detto di passare al brodo vegetale. 200 gr di brodo da preparare con una patata, una carota e una foglia di lattuga a cui aggiungere 4 cucchiai di crema di riso e un cucchiaino d’olio extra vergine d’oliva. Ingredienti da incrementare di settimana in settimana con nuove verdure e da alternare con un po’ di mais tapioca. Data la ancor giovane ‘età’ inizialmente Amaranta mangiava in braccio a me, al padre o alla nonna. Eventualmente su un’altalenuccia per bimbi molto piccoli. Non si reggeva ancora benissimo in equilibrio e ci siamo arrangiati un po’ così per i primi tempi.
Poi, però, esattamente ieri, io e mio marito abbiamo capito che era proprio arrivato il momento. LA BAMBINA AVREBBE POTUTO E DOVUTO AVERE IL SUO PRIMO SEGGIOLONE. Siamo andati in un fornitissimo negozio della zona e lo abbiamo acquistato. Bello, bellissimo, enorme, comodissimo, capientissimo e, ovviamente… color amaranto. Fantastico. Tra i tanti modelli disponibili abbiamo scelto il Polly della Chicco. Aperto raggiunge i 57 x 74,5 x 107 cm circa. Lo schienale e il poggiagambe hanno una regolazione indipendente in tre posizioni e tre altezze differenti per favorire al massimo la posizione comoda del nostro bambino, sia nei momenti di pappa e di gioco che di sonno. Il vassoio della pappa, comodo ed ergonomico, è dotato di un piano in plastica, staccabile, che una volta tolto rivela un altro piano su cui il bimbo può passare il tempo e disporre i suoi giocattoli. La sacca del sedile, in pvc, si stacca e porta alla luce un secondo coprisedile. E’ facilmente lavabile e pulibile anche con una spugna umida. Polly è’ dotato infine di cinta di sicurezza, sacca portaoggetti e vassoio per biberon. Fantastico e assolutamente promosso.
Ps: da domani, la mia bambina assaggia per la prima volta, nella pappa, anche la cipolla. Vi farò sapere come andrà
La pappa di Amaranta a sei mesi:
200 gr di brodo vegetale (mettere a bollire mezz’ora in pentola a pressione 500 gr d’acqua, una patata, una carota, una foglia di lattuga, una zucchina e un po’ di sedano);
4 cucchiai di crema di riso o 3 cucchiai di mais tapioca;
passato di verdure (le verdure del brodo);
un cucchiaino di parmigiano;
un cucchiaino di olio extravergine d’oliva;
all’occorrenza un pochino di zucchero.