Immagine artistica della collisione della nostra Galassia con quella nana del Sagittario. Credit: Space.com.
Due collisioni con una galassia nana negli ultimi due miliardi di anni potrebbe essere stata la causa della struttura a spirale della nostra Galassia.
Le ultime scoperte suggeriscono che gli impatti con le altre galassie, anche nel caso di galassie relativamente di piccole dimensioni, hanno svolto un ruolo importante nel plasmare la struttura delle galassie in tutto l’universo.
Nel tentativo di spiegare la forma della nostra Galassia, con i suoi bracci a spirale che si dipartono da una barra centrale, i ricercatori hanno sempre respinto l’influenza di forze esterne, anche se è ben noto che la forma delle galassie può cambiare a causa della fusione con altre e dell’interazione gravitazionale che agisce su grandi distanze.
Per le loro ricerche, i ricercatori si sono concentrati sulla vicina galassia nana, la Galassia Sagittario, gran parte della quale era già stata “distrutta” dall’azione gravitazionale della nostra Galassia, lasciando dei suoi “detriti” a formare un immenso ma molto debole flusso di stelle intorno alla nostra Galassia. Un tempo questa galassia nana deve essere stata gran lunga più imponente e massiccia, forse 100 volte maggiore rispetto ad oggi.
“Il Sagittario è stata la più grandi galassie satelliti nane della Via Lattea prima che cominciasse ad essere lacerata dalle maree galattiche, ma gli oggetti di queste dimensioni sono ancora relativamente piccoli agli occhi di molti teorici di formazione stellare” ha affermato l’autore di questo studio Chris Purcell, astrofisico presso l’Università di Pittsburgh. “Si era sempre pensato finora che la Via Lattea si fosse evoluta senza grandi perturbazioni nel corso degli ultimi miliardi di anni sia per quanto riguarda la struttura globale e il suo aspetto”.
Tuttavia, in alcune simulazioni al computer, Purcell e i suoi colleghi hanno trovato che la collisione di questa galassia nana con la Via Lattea potrebbe aver avuto conseguenze drammatiche innescando la formazione dei bracci di spirale della nostra Galassia, influenzato la crescita della sua barra centrale e anche prodotto la forma del disco esterno.
I modelli avrebbero potuto generare anche strutture a forma di anello che si avvolgono intorno alla Via Lattea, simili a quelli effettivamente osservati, come l’anello di Monoceros.
I ricercatori hanno visto varie fusioni di galassie con compagni più piccoli, note come fusioni minori, e le fusioni di galassie con dimensioni confrontabili fra di loro, le famose fusioni maggiori (major mergers). Le fusioni minori, come quello della nostra Galassia con la galassia nana Sagittario, dovrebbero essere molto più comuni di quelle maggiori.
“Sappiamo che le galassie minori possono avere effetti rilevanti sulle loro ospiti – ha commentato David Law, un ricercatore dell’ University of Toronto’s Dunlap Institute for Astronomy and Astrophysics che non ha preso parte allo studio – ma questa è la prima volta che è stato individuata una relazione specifica tra l’azione di una galassia minore e il suo effetto”.
Articolo pubblicato su Nature: “The Sagittarius impact as an architect of spirality and outer rings in the Milky Way” di Chris W. Purcell, James S. Bullock, Erik J. Tollerud, Miguel Rocha e Sukanya Chakrabarti: http://www.nature.com/nature/journal/v477/n7364/full/nature10417.html
Fonte Space.com: http://www.space.com/12952-milkyway-galaxy-shape-galactic-crash.html
Sabrina