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Il Movimento Cinque Stelle, inconsistente?

Creato il 09 gennaio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Tutto (o quasi) si può dire, tranne che Il Movimento Cinque Stelle non abbia prodotto sulla stagnante  (e maleodorante) situazione politica italiana risultati tangibili, rei secondo molti di aver sacrificato nove milioni di voti sull’altare del dissenso a prescindere, come se fare opposizione in Italia fosse un irrilevante spreco di tempo (PD docet). Seppur legittima, trovo la critica quantomeno mortificante verso l’impegno e il lavoro profuso dai parlamentari del Movimento.

In soli dieci mesi, Di Battista, Taverna, Morra & Co. hanno espulso un noto senatore, giudicato e condannato dalla magistratura come uno dei più grandi evasori fiscali d’Italia, grazie all’ottenimento del voto palese sulla decadenza. Come sarebbe finita in caso contrario? Probabilmente, allo stesso modo in cui Prodi è stato impallinato da ignoti sulla via del Quirinale, il “caimano” si sarebbe salvato grazie al fedele aiuto dei “compagni” di una vita…

I parlamentari del Movimento Cinque Stelle hanno instillato la mordacchia su qualsiasi emendamento, normativa, legge o leggina, smascherando più volte autentiche truffe e sorprendendo con le mani nella marmellata il Governo di Enrico Letta. Un governo votato e voluto da nessuno. Un Governo non solo delegittimato dall’elettorato, ma soprattutto frutto di un Porcellum bocciato come incostituzionale.

Cose dell’altro mondo? No, cose italiane.

Ricordiamo l’assalto all’ART. 138, uno dei pilastri della Costituzione, sventato in extremis dall’ostruzionismo del Movimento; il ritiro dell’emendamento “porcata” che avrebbe colpito duramente i comuni più virtuosi  impegnati nella lotta al proliferare indiscriminato delle slot machine; e poi il ritiro del decreto Salva-Roma e l’attualissima opposizione alla Webtax, che pare essere cucita su misura per qualche stimato cittadino ed editore svizzero, in aperto contrasto con le normative UE.

E’ storia delle ultime ore l’innalzamento delle “barricate grilline” (coadiuvate a ruota da quelle renziane) contro la volontà del Ministro Saccomanni di infilare villanamente le mani nelle tasche dei docenti scolastici; un fatto di per sé orribile e che acquista ancor più gravità  guardando le condizioni già pessime in cui versa l’Istruzione Pubblica italiana.

Ed infine la restituzione di 45 milioni di euro di finanziamento pubblico, incostituzionalmente sottratti alle casse dello Stato dai partiti , destinati come incentivi ed aiuti a piccole e medie imprese in difficoltà.

Lecito dire che si potesse fare di più, ma non che la presenza del Movimento 5 Stelle sia stata sterile  ed inconsistente.

Ne sono prova il nervosismo, la stizza e i continui attacchi da parte di stampa, Governo e addirittura Presidente della Repubblica, che ha ormai abbandonato da tempo il suo ruolo di rappresentanza super partes delle Istituzioni democratiche per cingere saldamente le redini del “feudo italico”,con risultati fin qui sconcertanti e alquanto deludenti. Tuttavia, un minimo di comprensione verso Re Giorgio è d’obbligo: non è stato sicuramente il suo anno migliore, con tutte queste voci che lo vogliono tra i protagonisti del “pasticciaccio brutto” della trattativa Stato-Mafia. Salvatore Borsellino, fratello di Paolo Borsellino, si è spinto oltre, definendolo recentemente  “il garante della trattativa” tra politica e criminalità organizzata.

Rimanendo ai fatti, pare che all’epoca dei verbali del boss pentito Carmine Schiavone, in merito agli sversamenti di rifiuti tossici e scorie radioattive in Campania, il Presidentissimo fosse Ministro degli Interni. Qui le cose sono due: o sapeva o non sapeva…e purtroppo in entrambi i casi la figura non è delle migliori, per usare un eufemismo.

In tutta sincerità, trovo molto difficile che non fosse a conoscenza della situazione, che non vedesse tutti i giorni 410 mila camion fare da spola tra il nord e il sud Italia con i loro carichi di morte; a tal proposito sarà la magistratura a far chiarezza. Attendiamo il verdetto con viva e vibrante preoccupazione.

Ricevuto e pubblicato.


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