“Il Museo che vorrei”. Nel silenzio generale parte una consultazione pubblica on line

Creato il 22 novembre 2012 da Filelleni

In genere le consultazioni pubbliche on line sono molto strombazzate, largamente preannunciate. Si tratta di coinvolgere i cittadini, di conoscere le loro opinioni, di renderli partecipi. Strumento per eccellenza della democrazia diretta o partecipata tale strumento è  spesso utilizzato in tempi di crisi o in caso di scelte discusse, impopolari o controverse.

A gennaio di questo stesso anno,  su suggerimento di Mario Monti (ricordate?), si sottopose a consultazione pubblica il tema del valore legale del titolo di studio. Materia controversa, che vede contrapposti interessi di segno opposto (Università pubbliche contra Università private o viceversa) non del tutto scevra, proprio per il suo argomento e per la composizione del governo dei tecnici, di sospetti conflitti di interessi..Ben tre  ministri dell’attuale compagine governativa sono infatti ex rettori o vice-rettori di altrettante, prestigiose, università private.

Ora è l’altro ministero della cultura, il MIBAC, nel silenzio pressoché generale, a luci spente, ad aprire un consultazione pubblica on line  relativamente ai musei. L’operazione, promossa  dalla Direzione Generale per la Valorizzazione dello stesso Ministero, significativamente intitolata “Il museo che vorrei”, è la prima di una serie di indagini aperte a tutti i cittadini  e finalizzate all’ottenimento  (mediante il contributo – si auspica di tanti- ) di conoscenze e soprattutto di proposte con finalità migliorativa.

Le domande sono veloci, mutiple choise, alcune un po’ scontate, altre più interessanti. Chiusa la consultazione on line le risposte saranno utilizzate per elaborare un documento riepilogativo che sarà reso pubblico.

Per provare, questione di due minuti, abbiamo tempo fino al 9 dicembre.

…Proviamo?

http://www.valorizzazione.beniculturali.it/consultazioneonline.html

Elle



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