Dopo la lista dei miei dieci personali cult movies, non potevano di certo mancare i sucks movies. Ovvero, per dirla in parole molto semplici, i film più brutti che io abbia mai visto. E vi dirò, questa lista è stata particolarmente difficile da fare, quasi più di quella dei miei dieci film preferiti...Perché se un film è bello, è bello. Punto. Idem se una cosa ti piace. E' una cosa che recepisci a pelle, senti che ti cambia la vita in qualche maniera per dei semplicissimi motivi, e ti porti dietro quella sensazione per molto tempo. Con le cose brutte è molto difficile, perché ti viene da confondere la bruttezza con la mediocrità, un film mediamente brutto con uno che lo è solo per gli aspetti più marginali e scontati. Ergo, se i primi tre titoli sono stati immediati, le ultime posizioni sono state davvero ostiche, e non escludo di modificare questo post prima o poi.Comunque, bando alle ciance, e diamoci a questa (non molto) simpatica classifica.Sempre che ne abbiate lo stomaco...
Sicuramente, senza alcun dubbio o reticenza, il primo posto spetta a quella stronzata colossale che è A Serbian film. Veramente, uno dei film più squallidi, orribili e stupidi che io abbia mai visto, la prova che alla stupidità umana non c'è davvero fine, specie se qualcuno ha deciso di dare dei soldi a questa cagata allucinante e altri hanno deciso di recitarlo e prendere parte al progetto. E per dire cosa, poi, che lo stato ce lo mette nel culo dalla nascita?Se ci fosse una raccolta firme per far arrestare il regista, beh, non mi vergogno a dire che parteciperei con entusiasmo all'iniziativa, nella speranza che ciò avvenga sul serio.Se mi leggete con una certa frequenza, saprete che per il Danese non nutro particolare stima o affetto, anche se ancor'oggi lo ringrazio per un signor film quale è Dogville. Ma davvero, nessun fanboysmo a mio parere può giustificare un film orribile come Antichrist.Perché vanno bene le opere crude, vanno bene le opere complesse e ancora meglio le scene disturbanti... ma fino a un certo punto. Shockare lo spettatore va bene se però lo si vuole portare a riflettere, ma qui tutto questo avviene in maniera gratuita, un mero sfogo per la depressione del povero Lars, al quale quando era alle elementari i bulli devono aver rubato la merenda molte volte. E sinceramente, per quanto ci sia da pensare, cazzi che sborrano sangue e donne che si tagliano l'imene per me non sono troppo a livello viscerale, ma a livello della decenza. Il fatto che io l'abbia visto sottotitolato su Youtube mi ha fatto dedurre che questo Grotesque non ha ricevuto una distribuzione qui da noi, cosa che mi ha rallegrato non poco.Questa pellicola nipponica è davvero una delle cose più imbarazzanti che io abbia mai visto, e se le prime due almeno potevano vantare una componente tecnica di prim'ordine (a sorpresa la prima, abbastanza scontata la seconda però, parliamo sempre di uno che va ai festival europei) qui invece è carente pure in quello. Regia inesistente, effetti ai limiti del casereccio e, cosa più imperdonabile di tutte, delle pretese filosofiche su un soggetto che forse manco meritava di essere scritto.
Lo scrivo anche nella recensione annessa, ma su Southland tales ho avuto una storia molto tormentata. Atteso per più di un anno con estrema smania, è finito per finire fra i film più brutti che io abbia mai visto.E dire che Richard Kelly aveva fatto l'ingenuo ma significativo (per la mia adolescenza e per quella di molti) Donnie Darko, film curioso e che si prestava a molteplici interpretazioni, ma qui ha voluto strafare. Troppo lungo, troppo arzigogolato, pieno di momenti decisamente nonsense e con un finale altamente incomprensibile. Ma sapete una cosa? Manco c'ho voglia di comprenderlo. Si vive una sola volta ed ho già sprecato troppo tempo nel guardarlo.Non poteva di certo mancare un italiano, dato il mio ottuso antipatriottismo, ed ecco quindi che arriva Cannibal holocast di Ruggero Deodato, capostipite del genere cannibal-movie in voga negli anni Ottanta.Tanto amato da molti anarco-punk, specie che spero possa estinguersi insieme ai truzzi ed ai gabberotti, questo film è l'apoteosi della conferma di quanto sia pericoloso il fatto che certa gente abbia qualcosa da dire al mondo. Perché a me la violenza nel cinema non da fastidio, se almeno è coerente con gli intenti, ma mi irrita assai quando è spettacolarizzata e fine a sé stessa. E qui lo è anche troppo, alla fine, e il messaggio di pseudo denuncia sociale che ne esce è ancora più ridicolo di quanto può sembrare a prima vista.Il fantasy già non se la passa benissimo a livello cartaceo, fiaccato all'inverosimile da una sovrapubblicazione di operette inutili, perlopiù scritte da gente che manco a capito che sia un vero fantasy, ma mai sul grande schermo è stato violentato come in questo caso. Ci voleva proprio il marcissimo Uwe Boll con il suo In the name of the king.Effetti speciali orribili, statuine di Warhamme rusare al posto delle comparse in una panoramica, regia dilettantesca e una storia che non ha né capo né coda, manco per la sospensione dell'incredulità aumentata tipica del fantasy. Ma non ci si aspettava nulla di diverso dal regista peggiore del mondo... ma non ci si aspettava un cast che comprendesse Ray Liotta, Burt Lancaster e Ron Perlam. Sprecatissimi.Le trashate alle volte sono proprio dei salvavita, perché sono divertenti e possono risollevarti una giornata. Ma mai trashata è stata più deleteria di Ninja vs Alien di Sonny Chiba.E lo dice uno che ha apprezzato Sucker punch, vi faccio rendere conto di questo, che già da solo vuol dire tutto.
Non so se l'immagine qui sopra appartiene al primo o al secondo film - sì, di quella roba ne hanno fatto anche un seguito, di eguale successo - ma la cosa certa è che le creature della premiata ditta Biggio & Mandelli non si merita una particolare cura. I soliti idioti - il film è osceno, così come osceno è il suo seguito.
Un accumuli di gag insulse, bestemmie a random e fatti sceneggiati ai limiti dell'incompetenza. A confronto le fiction biografiche della Rai sono peplum d'autore.
Nulla al mondo potrà togliermi dalla testa che le donne sono e saranno per sempre la salvezza del mondo. Ma il vedere questo Dirty love e scoprire che è stato concepito proprio da una donna, beh, un po' di misoginia me l'ha fatta venire.
Un crimine alla settima arte, un'offesa a tutte le donne, quelle vere che sanno farsi valere, in tutta la propria durata. Manco tanto lunga, fra l'altro. Ma come diceva Oscar Wilde: nessun crimine è volgare, ma ogni volgarità è un crimine. E qui c'è da stare in galera per diversi ergastoli.
La mia crociata contro Moccia è nata eoni fa. In prima superiore avevo preso il suo capolavorone, Tre metri sopra il cielo, decretandolo come la cosa più schifosa che avessi mai letto. Poi scoprii che facevano pure i film dai suoi libri, se così vogliamo chiamarli, e da bravo coglione ne ho visti un paio. Fra i quali questo Amore 14. E anche se a differenza di un certo Yotobi non mi scandalizzo per delle ragazzine che si guardano dei porno, tutto il resto mi ha fatto accapponare la pelle. E la ragazzina che a quattordici anni vuole scopare è il meno.
Una volta queste cose mi facevano tremendamente incazzare, ma adesso do loro il trattamento che meritano: le ignoro. O le uso per classifiche idiote come questa.