Ancora momenti delicati per il Museo dello Sport di Torino. Dopo aver resistito lo scorso anno, inventando momenti, incrementando l’ormai ricco scenario di testimonianze dei grandissimi dello sport italiano, aver provato a coinvolgere sempre più realtà, pubbliche e private, nel 2014 dovrà decidere se “continuare ad investire energie e risorse nella nostra città”, come riportato nella pagina facebook del Museo, anche in ottica Torino Capitale Europea dello Sport 2015 o “se abbandonare il proprio sogno”. Un sogno nel quale ha creduto fin dal principio il fondatore del Museo, Onorato Arisi, ancora oggi anima pulsante del progetto.
“Una decisione che vogliamo condividere con la comunità attraverso un sondaggio che lanceremo presto su questa pagina – leggiamo ancora dalla pagina facebook. Inoltre chi vorrà potrà ‘votare’ direttamente al Museo in occasione dei due ultimi weekend di febbraio quando si potrà accedere alla collezione a soli 2 euro”.
Sarebbe un assoluto delitto, per lo sport italiano e la città, che una realtà così valente fosse costretta a trasferirsi in altra sede a causa della scarsa considerazione che ancora oggi la attornia. Doveroso un maggior coinvolgimento, anche economico, da parte delle Istituzioni locali proprio in considerazione del fatto che lo sport interpretato in queste fattezze è cultura e trasmissione di valori, due essenze di cui l’attuale società ha assoluto bisogno.
Roberto Bertellino