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Il mutuo: definizione e differenze

Creato il 09 maggio 2011 da Stud
Il mutuo: definizione e differenzeIl mutuo è a tutti gli effetti un contratto tra due parti: una, detta mutuante, consegna alla parte mutuataria, dei beni – generalmente in denaro – che verranno successivamente stabiliti in tempi e modi definiti all’interno del contratto stesso.
Il mutuo più conosciuto è quello legato ai beni immobili, ovvero all’acquisto e/o alla compravendita immobiliare: questo è detto, appunto, mutuo immobiliare. Il mutuo immobiliare può essere anche un mutuo fondiario, in quanto rappresenta un mutuo immobiliare con particolari caratteristiche di durata – generalmente superiore ai 18 mesi – e di rapporto tra somma mutuata e valore della garanzia – che, secondo la normativa vigente, non deve solitamente superare l'80%.
Il contratto di mutuo generalmente applicato dalle banche viene definito mutuo bancario. Esso, che rappresenta infatti la forma più diffusa di mutuo, è a tutti gli effetti un prestito erogato da un istituto di credito contro la prestazione di una garanzia: ciò avviene principalmente per agevolare gli acquirenti di un immobile, i quali possono ricevere delle prestazioni di denaro dimostrando alcune documentazioni.
I diversi tipi di mutuo oggi conosciuti si possono dividere in:
  • mutuo edilizio, generalmente il più richiesto dalle imprese edili: esso viene concesso al fine di finanziare la costruzione di un immobile;
  • mutuo per ristrutturazione, concesso invece per finanziare importanti opere di riordino di beni immobiliari;
  • mutuo per liquidità, richiesto da chi ha esigenze di disposizione immediata di ingenti somme di denaro;
  • mutuo chirografario o – detto anche chirografico – è invece un prestito non vincolato a particolari garanzie. Esso può essere un prestito personale se erogato ad un privato, a medio termine (pochi anni) se erogato ad una azienda.
Il mutuo può essere inoltre a tasso fisso o variabile: si dice mutuo a tasso fisso quando le rate sono stabili nel tempo, motivo per cui è possibile pianificarne sin dall’inizio l’ammortamento senza problemi di evoluzione nel corso degli anni. Si dice tasso variabile quando la variabilità del mutuo fa sorgere il rischio di arrivare ad una rata sensibilmente più alta di quella iniziale se i tassi salgono.

Informazioni sull'Autore

Valerio Carnevali
Gestione immobiliare
Fonte: Article-Marketing.it

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