Forse in Italia raggiungiamo il massimo perchè all’inscipienza uniamo l’arroganza, la supponenza ed il malaffare, ma, attualmente, in nessun paese europeo od occidentale esiste una grande classe politica.
I paesi europei ed i grandi paesi del mondo non hanno donne ed uomini politici che siano veramente tali.
Neppure Monti ed il suo governo sono capaci di una visione del futuro, di un’analisi ad orizzonte largo su quello che davvero servirebbe.
Non lo è Sarkozy che di un suo illustre predecessore ha soltanto l’altezza e la spocchia e di Berlusconi l’egocentrismo.
Non lo sono tutti i primi ministri greci che si sono avvicendati turbinosamente, sempre più avviluppati in una crisi senza uscita per mancanza, anche, di coraggio e di orgoglio, sempre più schiavi della troika del FMI, della BCE e della UE.
Non lo è Netanyahu chiuso in un provincialismo molto simile a quello della Lega, che si sente accerchiato non tanto e non solo dal mondo arabo, ma proprio da quel mondo arabo che tenta di divenire democrazia; quella democrazia voluta a parole che lo priverebbe dell’esclusiva di caposaldo contro l’islam e, soprattutto, lo priverebbe delle enormi sovvenzioni americane.
Mi dispiace dirlo, ma non lo è neppure Obama che avrebbe buone idee di base ma manca di afflato e convincimento.
Manca, soprattutto, alla Germania.
La signora Merkel, come governante della potenza egemone in Europa, pare più un commerciante dedito a salvaguardare il proprio gruzzolo che ad espandere il mercato.
Lo si è visto benissimo nella gestione della crisi greca dove ha praticato la politica dei piccoli passi che ha prodotto un costo enorme per Europa e Germania senza che questa spesa fosse determinante e risolutiva.
Non capisce che la speculazione non è solo sulle cenerentole europee, si chiamino Grecia, Italia o Spagna, ma soprattutto sull’euro in un allucinante effetto domino che uno alla volta abbatterà tutti gli stati come i birilli sul velluto verde di un biliardo mondiale.
Quello che la Germania, tutta, non comprende è che, in una politica ed in una economia globalizzata, nessuno può giocare di rimessa interessandosi soltanto del proprio orto e delle proprie paure egoistiche.
Ci vorrebbe una visione di vera politica, una costruzione di un’Europa politca ed economica e non soltanto monetaria; un governo centrale eletto dai cittadini europei che abbia un unico ministero degli esteri, dell’economia e della finanza.
Ma ci vuole un coraggio che la Germania e la Merkel non possiedono e, tanto meno, hanno il supporto degli altri paesi e negli altri paesi ripongono fiducia.
Immaginatevi se avesse dovuto, la Merkel, riunificare le due Germanie come fece Kohl nel 1990 dopo la caduta del muro di Berlino… non l’avrebbe fatto mai impegnata a calcolare quanto avrebbe speso senza, minimamente, considerare quanto avrebbe guadagnato poi.
Rallegriamoci della caduta del governo di Berlusconi, che un primo passo lo è, ma non guardiamoci solo l’ombelico; guardiamo oltre, a tutti quei paesi che ci sono vicini di casa e che stanno percorrendo una strada difficilissima, guardiamo a tutti i paesi che di questo nostro mondo fanno parte a cui siamo, ormai, indissolubilmente legati da un filo di causa ed effetto.