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il nano-zar

Creato il 11 agosto 2010 da Zarizin

il nano-zarDilemmi etici: denaro o solidarietà, egoismo o amore, riarmo o non riarmo?

Alla facciazza di chi sostiene la pace nel mondo, investire in armamenti conviene eccome. Conviene sia da un punto di vista economico (a breve termine-esportazioni), che soprattutto dal punto di vista “politico” . Insomma!E’ naturale che si è più influenti nel trattare di qualsiasi affare, quando si hanno 10 mila tank nella 24 ore.

Non sempre comunque, uno stato pesca la carta giusta attuando il riarmo. Nel 3-4 secolo d. c.  le spese militari dell’impero romano aumentarono in modo esorbitante , ma il potenziale militare crollò drasticamente . Non più cittadini romani, si arruolavano solo mercenari che svuotavano le casse. Altro esempio potrebbe essere rappresentato dall’Unione Sovietica che fu schiacciata dalle spese militari :  il sistema crollò sotto il peso di un esercito ingombrante(per la pace di tutti i comunistacci). Ecco direi invece che per la Germania nazista tutto fu un po’ più riuscito.

Ed ora cosa si dirà a riguardo della Russia di Putin?

Se un dittatore è guerrafondaio, segue una certa strada che possiamo definire la strada Hitler-Saddam : si riarma in semi segreto senza destar scalpore, intraprendendo una politica di potere crescente per arrivare al momento boom!L’effetto sorpresa..

Esempio: se gli avversari del nazismo avessero veramente conosciuto le potenzialità della Wehrmacht, probabilmente non avrebbero subito quelle sonore sconfitte.

Ora chissà perché, la nostra grande madre Russia ha lanciato un vasto programma di riarmo, tanto che già nel 2003 un funzionario dell’Ocse raccontava: “quando dobbiamo stampare i grafici sulle spese in armamenti dei paesi europei, il diagramma russo richiede sempre un foglio aggiuntivo”. Ad esempio, il programma spaziale dell’agenzia nazionale russa Roskosmos, che impiega oltre 250.000 tecnici, nel 2006 ha aumentato la sua produzione ed ha effettuato 25 lanci spaziali, contro i 18 degli Usa, proseguendo così un trend pluriennale volto a recuperare il gap tecnologico-industriale con l’Occidente accumulato negli anni ’90. Il budget ufficiale russo nel 2007 è stato di 942 milioni di dollari, tre volte quello del 2002. Ufficialmente, la spesa complessiva russa nel 2007 è ammontata a 11,6 miliardi di dollari, con un aumento del 28% rispetto al 2006 che ha portato Mosca a spendere in armamenti circa quattro volte quanto spendeva nel 2000. E’ interessante notare che nella composizione della spesa ben un terzo è destinato alla ricerca e sviluppo: ciò significa che allo sforzo di equipaggiare un imponente esercito continentale, sostituendo i macchinari obsoleti, si sta affiancando l’obiettivo di sviluppare autonomamente armamenti ad alta tecnologia. Insomma lavorano bene questi russi !

Quale obiettivo persegue l’onesto riarmo russo?

Ufficialmente non di certo un confronto diretto con gli Stati Uniti. La Russia di Putin non ha(ufficialmente) il potenziale economico, demografico e scientifico-industriale per reggere una competizione globale sullo stesso piano degli Usa. Diciamo invece che non vuole dimostrarlo, anche perché  non ne ha il bisogno: basta la guerriglia urbana irachena, la crescente flotta cinese ed il programma nucleare iraniano a tenere più che impegnate le Forze Armate americane ai quattro angoli del globo. In definitiva il riarmo russo serve a sostenere in gran segreto la nuova politica di Mosca. Infatti, mentre ai diplomatici e manager dell’Unione Europea si affidano compiti di  investimento economico sotto l’egida di scambi culturali, gli eredi degli zar accompagnano i business man e i diplomatici russi in viaggio con qualcosa di un po’ più sostanzioso.

È in questa prospettiva quindi , che Putin vuole ampliare progressivamente il raggio di azione del dispositivo militare russo, della sfera di influenza di Mosca.Molte ex repubbliche sovietiche sono attraversate da conflitti interni ed i kulaki russi sono sempre alle porte in attesa .

Naturalmente questo, per noi pacifici europei che vediamo nei rave party la manifestazione più estrema della natura umana,può risultare incomprensibile. Ma come disse quarant’anni fa un segretario di Stato americano : “a Mosca comprendono una sola logica, quella del potere, ed un solo linguaggio, quello della forza”. Lui  la sapeva lunga! Le mosse militari sono imperniate di un importante valore simbolico: sia sul piano interno, allo scopo di gratificare il nazionalismo e l’orgoglio degli elettori russi, sia sul piano esterno, per ricordare a tutti gli stati confinanti che l’Orso è tornato e che i suoi artigli sono affilati.Chi ha vissuto per cinquanta o settanta anni sotto il regime sovietico è abituato a non prendere alla leggera le minacce del Cremlino.

L’Economist di Agosto ricorda come “il comandante della Marina russa ha proposto di ristabilire una presenza permanente nel Mediterraneo, usando il Baltico e il Mar Nero. Per anni la base navale in Siria è stata vuota. Il ritorno delle navi in Siria è un sogno degli ammiragli russi ed un incubo per Israele. Tale scenario è ancora lungi da venire, considerata l’arretratezza e la scarsità dei mezzi navali di Mosca, ma andrebbe tenuto in seria considerazione dai governi occidentali insieme al complesso del riarmo russo.

Ma noi non pensiamo a questi chiacchiericci… Noi ci divertiamo solamente ad ascoltare Jovanotti che parla di politica: la Nato, la Fao, le Nazioni Unite, 6 miliardi 300 milioni di vite!

Qualcuno che pensa a questo, tanto, c’è sempre..



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