Quando si dice “ironia partenopea”, non si sbaglia. I napoletani sono un popolo allegro, vivace, ma soprattutto un popolo che fa del calcio quasi una ragione di vita. Chi può spezzare il legame indissolubile tra un napoletano e la sua squadra del cuore? Quanti amori messi da parte, per correre a sostenere la propria passione, quante amicizie animate da pareri contrastanti, ma soprattutto, quanta soddisfazione a vincere per poi prendere in giro l’amico della squadra avversaria.
Questo è quello che è toccato ad un tifoso interista di Napoli, dopo il gol di Gonzalo Higuain che ha regalato agli azzurri l’accesso alla semifinale di Coppa Italia. Uno stadio gremito di sostenitori azzurri, ha fatto da cornice ad una partita che si è prolungata fino al novantaquattresimo minuto di gioco: allo scadere dei tempi regolamentari, e su un risultato ancora di parità, l’arbitro indica i 4 minuti di recupero, e in quel momento ogni napoletano ha pregato con tutte le forze che quei minuti fossero fatali per non dover ricorrere ai tempi supplementari. La squadra azzurra aveva alle spalle il supporto non solo di chi allo stadio cantava a squarciagola, ma anche di tutti quei tifosi che sui divani di casa propria si univano “spiritualmente” alle preghiere dei presenti.
È questione di un attimo e il sogno si realizza, è il minuto 93, esulta Gonzalo Higuain, esulta la squadra, esultano i presenti allo stadio e quelli collegati da casa, ma è inevitabile ammettere che chi ha esultato di più, ancora di più, è stato chi sapeva di poter prendere l’amico interista che magari fino a prima della partitasi si pavoneggiava credendo di vincere.
Questo è il caso dei ragazzi che hanno esposto uno striscione in via Luca Giordano, dove con un’enorme scritta ” Higuain al 93°!!!”, hanno deriso l’amico interista che fino all’ultimo aveva probabilmente sperato di poter pavoneggiarsi a testa alta tra i tanti tifosi napoletani.
Nulla da aggiungere, c’è solo da complimentarsi per l’ironia e la tempestività di questi tifosi azzurri, che nella piena tranquillità hanno preso dal calcio la vera essenza, passione, gioco, ironia e nulla più, perché si può essere avversari in campo, si può scherzare sul risultato e prendersi in giro, ma poi dopo si ritorna tutti amici come prima.