Juventus Stadium
TECNICA (Juventus Stadium, Torino). Notizie calcio ultima ora Legge del calcio: se una squadra tira e l’altra segna, la squadra che segna vince, quella che tira perde. Così la Lazio spara bordate verso Buffon (non in serata peraltro), ma la Juventus si porta via i tre punti con una manciata di incursioni chirurgiche che fanno concludere la partita con un secco 4-1 (Vidal 2, Klose, Vucinic e Tevez)
La partita
Si comincia in modo veloce e godibile, con la Juve che ci prova con Tevez e la Lazio che risponde con Hernanes, il quale con una fucilata di destro obbliga Buffon a guadagnarsi il lauto onorario. La Lazio sembra troppo schiacciata su se stessa e la Signora ne approfitta mandando dentro gli incursori come Tevez (belle e poco efficaci le sue scorribande), Lichtsteiner e, soprattutto, Arturo Vidal. Da un taglio magnifico con il contagiri del sontuoso Pogba, padrone del centrocampo bianconero, scaturisce il buco nel quale si infila il cileno che anticipa Marchetti per l’1-0 al 15°. La Lazio rimane suonata e senza reazione e nove minuti dopo la Juventus ne approfitta ancora. Il pallone filtrante e alto, questa volta, è di Bonucci (non male il piede del ragazzo) per Vidal che arriva da destra e taglia ancora in due la difesa biancoceleste.
Solo al 26° c’è il primo sussulto vero della Lazio, al termine di 24° minuti di buio. Hernanes carica ancora il destro come se avesse una missione speciale: quella di far gol a Bufon con una legnata da fuori. Il portierone azzurro non trattiene, confermando l’idea del brasiliano di continuare a legnarlo, non trattiene e regala a Klose il tap in dell’1-2. La Lazio è messa in campo con un 4-1-4-1 che sembra bello, ma non arriva mai dentro i 16 metri. Così la soluzione diventa far partire la contraerea come fa ancora una volta il Profeta al 45° con Buffon che balbetta in parata. Sembra lì la tattica di Petkovic: tirare dai 30 metri e sperare che Buffon non trattenga. Le sparate alla fine del tempo sono otto, ben 5 di Hernanes, poi Lulic, Candreva e Klose stesso. E’ strano vedere lo score del finale di primo tempo con la Lazio che ha 11 tiri totali contro i soli 5 della Juventus. Il problema per i Petko boys è che due son dentro.
Nella ripresa arriva anche il terzo tiro dentro della Juventus, al 48°. Ancora una sventagliata assist di Bonucci, con il ruolo dell’incursore da destra preso da Vucinic: 3-1 e gara inm ghiacciaia. A questo punto la sensazione diventa certezza, la tattica rinunciataria è annche un messaggio di Petkovic a Lotito… “Presidente… mi serve un attaccante”. La partita poi si spegne e Hernanes la uccide proprio facendosi espellere per doppia ammonizione in seguito a un tocco volontario in area di mano. In 11 contro 10 la Juventus può riposare e lo stadio comincia a chiedersi… se sia il momento di Llorente. Conte no…
Tevez è un guerriero e alla sua prima apparisione in campionato si conquista “casa sua”: lo Juventus Stadium balla urlando “Carlitos Tevez la, la, la, la, la, la”. Lui ricambia al 35° della ripresa mettendo la firma sul 4-1 grazie a un’ottima finta di Vucinic. Tiro nemmeno tanto irresistibile e poi via a festeggiare con la scritta “Fuerte Apache” verso le telecamere. E’ gran Juve e piccola Lazio.
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