Fare di necessità virtù. Questo il diktat con cui si trova a fare i conti Mazzarri in occasione della partita con il Bari di domenica prossima. Un po’ per proprio autolesionismo, un po’ per incapacità / malafede arbitrale, un po’ per gli infortuni, il Napoli si ritrova senza Cannavaro, Aronica, Maggio, Quagliarella e il tecnico deve reinventarsi totalmente la squadra.
Forse è per questo che, nella partitella del giovedì, Mazzarri ha provato anche la difesa a quattro, modulo che, seppur snatura lo spirito battagliero del Napoli, in trasferta, contro una squadra come il Bari, potrebbe rivelarsi efficace, purché si riesca ad attaccare e a subire poco.
La gara col Bari, quint’ultima finale per provare a centrare l’Europa, sarà la gara dei grandi esclusi. Probabilmente si vedranno, infatti, finalmente in campo Dossena, ma soprattutto Santacroce. L’ex bresciano ha risolto i problemi al ginocchio che lo hanno portato a subire ben due interventi chirurgici in questa stagione, in cui è riuscito a giocare solo durante la gestione Donadoni.
Dossena, dal canto suo, da quando è venuto a Napoli ha giocato veramente poco. Un po’ per la condizione fisica carente, un po’ per gli infortuni, l’ex Liverpool non ha dato ancora l’apporto sperato, e le ultime cinque gare potrebbero essere per lui l’occasione per provare anche ad essere decisivo.
Infine, come non pensare a Denis. Con la squalifica di Quagliarella, torna a comporsi la coppia argentina, con il numero diciannove azzurro, quattro reti all’attivo, che è chiamato ancora una volta ad essere decisivo, ma una volta tanto non entrando a partita in corso, ma fin dall’inizio. Questo per evitare di rientrare, la prossima stagione, all’interno di scambi di mercato che lo porterebbero lontano da Napoli, come già si vocifera in questi giorni. Se Denis ce la mette tutta, potrebbe essere proprio lui l’uomo decisivo. Il modulo con la punta centrale, che Mazzarri sta utilizzando nelle ultime partite, sembra proprio cucito addosso a lui.