In una gelida mattina di febbraio del 1943 vicino a Vienna, Georg, insieme a seicento ragazzi, promette fedeltà a Hitler, diventando un soldato del Reich. Ma sa bene che il Führer non sarebbe fiero di lui se fosse a conoscenza di quello che egli ha da poco scoperto. Che è ebreo. Un dettaglio ininfluente nella sua vita fino a quando la Germania non ha annesso l’Austria. Ora è l’unica cosa che conta.
Così, mentre la madre nasconde ebrei in casa e li aiuta a fuggire, Georg viene mandato a combattere sul fronte russo proprio dopo la più grande sconfitta subita dai tedeschi fino allora, a Stalingrado. Con i suoi compagni poco più che adolescenti, si troverà scaraventato nell’inferno bianco, a rischiare la vita per un uomo che lo odia, combattendo contro coloro da cui spera di venire sconfitto.
Questa è l’eccezionale testimonianza di un ragazzo nel gorgo di eventi che lo sovrastano, che ha vissuto per anni soffocando sensi di colpa e sentimenti contrastanti per quel giuramento che forse lo ha salvato. Solo anni dopo, ormai artista affermato, ha scoperto che c’erano anche altri soldati con sangue ebreo tra le fila dell’esercito nazista. Perché a volte il posto migliore dove nascondersi è sotto gli occhi di tutti. Una testimonianza forte, vera che urla in modo deciso la difficoltà e il dolore dell’Olocausto. Georg Rauch è nato a Salisburgo nel 1924 da una famiglia con sangue ebreo. E’ cresciuto aiutando la madre a nascondere ebrei dai nazisti nel loro appartamento. Nonostante le sue origini, allo scoppiare della guerra, è stato arruolato nell’esercito di Hitler e inviato sul fronte russo. La sua memoir, Il nazista ebreo, racconta proprio questa incredibile storia. Un romanzo, un racconto, una testimonianza e lettere che testimoniano l’orrore di quanto Rauch vede e che descrive alla madre. Dopo la guerra si dedica alla pittura esponendo in molte capitali europee e in un secondo momento negli Stati Uniti. Il nazista ebreo è stato pubblicato in vari paesi e ha ricevuto numerosi riconoscimenti.
Hai giurato di difendere il Fürer.
Ha ottenuto una Croce di ferro al valore, la massima onorificenza nazista.
Ha combattuto sul fronte russo con l’uniforme del Reich.
Ma nulla avrebbe salvato lui e la sua famiglia dai campi di concentramento, se Hitler avesse saputo che era ebreo.