Quale sguardo si nasconde dietro quello che lo precede?
Maria Paola Colombo esordisce per Mondadori con Il negativo dell’amore. Un titolo performativo, come ascoltare la propria voce per il dolore di una ferita. La scrittura intensa somiglia alla fotografia quando sembra duplicare un teatro (a volte ironicamente necessario) fatto di quadri fissi, immagini tagliate in cui i giovani protagonisti (Cica e Walker) si dibattono come in un mare di onde capovolte per riemergere e non trovarsi nelle trappole spezzate dei vinti. Con uno sguardo lungo, Maria Paola traccia un’ellisse, la speranza che va oltre se stessa, l’attesa di qualcosa che sempre si ripete e in cui la vita dei protagonisti, fin dalle prime pagine, scandisce ogni sequenza. Cica. Il corpo su uno schermo bianco, sulla schiena ha due segni curvi, a mezza luna, lunghi un palmo ciascuno. Sopravvissuta al fiume e alla notte che l’annegava, sopravvissuta alla madre in una piccola città del Nord. Ha paura dell’acqua. Per compagni il cane Lupo e i libri prestati da una vicina che sa tenere i segreti. Cica è più grande di se stessa (anche dell’ombra di Tomba, il suo lupo), dell’abitudine a sopportare il male, lo sporco, la stanchezza, il riso disincantato, il dolore che si nasconde.
Walker vive in Puglia. Chiuso nel suo sguardo dilatato, come in una stanza, a consumare quello che non potrà avere. In riva al mare mangia le nuvole affidandosi all’immagine del proprio corpo e reclamandone i diritti essenziali (Walker ha la sindrome di Down).
Entrambi bambini, due esistenze parallele in lotta per la vita, diversamente inclinati alla vita,, ugualmente aggrappati alla vita. Dopo dieci anni, quando i muri, le porte, le chiavi avranno scandito i tempi della crescita (e della narrazione), i due ragazzi si ritroveranno uno di fianco all’altro a guardare e allontanare la paura e il silenzio.
Nel romanzo il linguaggio si trasforma in essenzialità espressiva chiedendo al lettore di essere capito all’istante, come quando ci si guarda negli occhi o quando si urta nel sogno l’ombra lontana, amata. Perché il sangue è tanto pesante? Quello di una madre, quello di un padre, di un dio: a volte, un foglio bianco o la traccia di una parola bastano per frenare una linea, la parabola di un grido. Cica (come Walker) non conosce la rimozione: tutto convive in lei, tutto ricompare in superficie così come tutto conserva Maria Paola quando quel tutto ridispone sulla pagina dove memoria e speranze hanno lo stesso suono, gli stessi colori d’acqua del mare o del biancore di Ostuni (il sapore del cielo incendiato di rosso rovescia sulla pietra allisciata, ne fa una strada di luce dritta fino al sole).
Se, pronunciando il nome di Cica, provassimo ad allungare la prima sillaba, questa ci sembrerebbe il fischio di un treno che arriva alla stazione. In quella stazione, forse, dovremmo tutti scendere per ritrovarci con un vestito nuovo come fossimo appena usciti dal sonno, all’alba.
Una buona scelta di Elena Schifino
Il negativo dell’amore
Autore: Maria Paola Colombo
Mondadori- pp.gg- 336 – 18.00 €- 2012