Matteo Renzi mi ricorda il protagonista de “L’avvocato del diavolo”, Kevin Lomax. Un giovanotto capace ma tremendamente ambizioso che viene accalappiato dal Diavolo affinché diventi il suo agente speciale sulla terra.
Renzi si è ritrovato candidato a sinistra perché si è prestato a sfruttare lo stesso equivoco che fece considerare di sinistra uno come
Tony Blair. Una sinistra che si autoproclama tale ma che non lo è. Che, nonostante il raggiro, riesce a babbiare i boccaloni addestrati ormai da decenni a vergognarsi di essere di sinistra e a dimenticare quali siano i principi irrinunciabili della sinistra. Ne elenchiamo qualcuno, anzi il più importante? La difesa sempre e comunque delle classi più deboli e meno rappresentate contro le lobby di
influenza legate soprattutto al potere del denaro. Altro che Cayman, neoliberismo a schiuma frenata, il cuore è uno Zingales e va, l’Ichino di fronte allo scoglio dei poteri forti e il profumo inebriante di destra monetarista e nuovo secolo americano.
L’altra sera quando, rispondendo di politica estera nel confronto con DonPeppone, tra tante emergenze internazionali disponibili, ha fatto quel pistolotto ormai
cult sulle ragazze iraniane che non possono andare a ballare, ho capito che colui che parlava non era il sindaco di
Firenze o il candidato cosìggiovane di centrosinistra ma il diavolo in persona. Un caso di possessione diabolica, insomma. L’Iran infatti è l’ossessione personale di Michael Ledeen e il prossimo obiettivo della trentennale guerra contro il terrorismo del Nuovo Secolo Americano. Coincidenze?
Già
in un altro post avevo parlato della
frequentazione del Giamburrasca descamisado con uno dei più famigerati falchi neoconservatori americani, già mentore di un’altra giovane promessa non mantenuta della politica italiana,
Daniele Capezzone.
Ledeen non lo si può descrivere in poche parole, perché gli inizi della sua
carriera ed influenza risalgono addirittura agli anni settanta, quando in Italia si muoveva
tra SISMI e P2, elargendo preziosi suggerimenti su come era meglio per noi comportarci per ottenere il plauso imperiale. Più che storico e politico è un trattato ambulante di spionaggio e intrighi e sembra lo stampo sul quale gli autori di ”X-Files” crearono il personaggio del’Uomo che fuma. Ecco,
Ledeen è uno di quelli che “i presidenti passano, ma lui resta”. Ai tempi di Reagan fece da tramite come interprete tra il presidente e Bettino Craxi durante la crisi di Sigonella. Non stupisce che proprio
Bobo Craxi abbia lanciato l’allarme per le relazioni pericolose di IrRenzi con questo popo’ di villain. Il sospetto che quelli come Ledeen abbiano fatta pagare cara a Bettino l’insubordinazione non ce la leviamo dalla testa da quel lontano ormai 1985. Non sto neanche a ricordare che, n
el 2001, sul Wall Street Journal, Ledeen salutò come «epica» la vittoria di Berlusconi.
Del resto le frequentazioni neocon e neoliberiste del nostro Giannino Stoppani
fanno sicuramente simpatia e curriculum a destra. Cosa che dovrebbe rendere molto ricettive certe antenne.
Ma anche se non ci fossero apparizioni diaboliche all’ombra del Matteo, rimane
il fatto che la sua agenda è rigorosamente rossoblu, come i colori ammeregani e conservative, il suo programma
cento idee in padella del GuruGori è il solito piano di
rinascita democratica con meno Berlusconi – ormai agente bruciato – e più Berluschini, tutti prostrati, in grembiulino e cappuccio deviati al monoteismo dell’Euro. L’euro è il Signore e
Mario Monti è il suo profeta. E ricordate che “ce lo chiede l’Europa”. Volete dirle di no, alla zoccola?
Sappiatelo, o
inculoprendenti di tipo A – perché quelli di tipo B votano ancora B., appunto – che comunque rivoterete domani rivoterete non per il cosiggiovane o per l’apparato, per il parroco o il chierichetto, per il vecchio o presunto nuovo, ma per coloro che di voi se ne strafottono e pensano sempre di fregarvi mandandovi il candidato simpaticone, con il sorriso a 47 denti e la camicia bianca – capirai, l’idea è vecchia, risale a Juan Domingo Peron.
Potreste perfino ritrovarvi, per colmo di sfiga, a
votare il prossimo premier di centrodestra. Perché ricordate, infine, che ormai sono ammessi solo due partiti: uno di destra e l’altro di estrema destra. Anche se sono di sinistra.