The photographic exhibition by Roberto Cavalli in collaboration with the Department of Culture for the City of Milan.
Apre al pubblico giovedì 18 novembre, nelle sale di Palazzo Morando, in via Sant’Andrea, 6, la mostra fotografica “Il nero non è mai assoluto” a cura di Roberto Cavalli, organizzata in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Milano.
Roberto Cavalli non è un fotografo. Roberto Cavalli è un visionario. Attraverso l’obiettivo cattura, manipola, trasforma un istante di uno dei suoi continui spostamenti nel mondo, un dettaglio della silhouette di un fiore del suo giardino, i colori accesi della pelle di un “personaggio” del mondo animale che tanto lo affascina, lo scorrere veloce delle nuvole dei cieli che lui attraversa. L’immagine che ne scaturisce non si limita all’interno di una cornice: anch’essa è in continua evoluzione, intrecciandosi ad un tessuto riaffiora in un jeans, nuovamente elaborata diventa finissimo ricamo sulla schiena di una donna, attraverso moderne tecnologie è stampa che veste un ambiente.
Questa mostra racconta un percorso magico, offre la possibilità di camminare con il designer fiorentino nel suo immaginario, di vivere le sue visioni, come lui è abituato a fare.Una mostra in movimento: condividere l’obiettivo della macchina fotografica, farlo diventare un iridescente caleidoscopio dove migliaia di immagini continuamente ne compongono ancora altre, in un processo ogni volta diverso e infinito.
Proiezioni, rifrazioni di luci e colori, specchi di architetture immaginarie, ricerca di altri universi. Un labirinto come gioco, la stanza dei balocchi, centinaia di bolle cangianti deformano con ironia la realtà. Un modo differente di “guardare”.
“Questa mostra è il mio diario, dove non ci sono i giorni e le date, ma un percorso che testimonia i miei anni di vita. Una piccola parte del mio archivio fotografico, che rende accessibile a tutti il processo creativo che porta alle stampe dei miei tessuti. Le mie stampe nascono sempre dalle mie fotografie e dalle stampe nascono i miei vestiti. L’oggetto più comune può far rinascere in me ricordi lontani e diventare fonte di ispirazione per una collezione o un semplice dettaglio di un abito. Ho fissato nella mia mente e poi nella mia macchina fotografica quei momenti, cose, persone. Ho guardato un cielo nero e ho aspettato con pazienza, per ore, che si aprisse un varco di sole. Ecco, il nero non è mai assoluto. Dietro c’è sempre una luce”. Roberto Cavalli
“Quale miglior set di Palazzo Morando per una mostra che fonde moda, costume e immagine in un unico progetto artistico. È un set in cui si inseguono 3 lettere “S”: storie, stupore, seduzione. In ogni sua fotografia vi è un timone attraverso il quale Cavalli ha orientato le proprie mete che qui sono prima di tutto non luoghi fisici ma mentali”. Massimiliano Finazzer Flory, assessore alla cultura del Comune di Milano