Il Nido dei Bastardi è la risposta nostrana e in piccolo, della celeberrima Arancia Meccanica di cinematografica o letteraria memoria.
Un romanzo breve pubblicato dalla Zero91, in cui viene condensata nell’arco di un centinaio di pagine, una vera e propria saga violenta e assolutamente cattiva.
Violenta perché il gruppo di giovani protagonisti, sa usare soltanto questo linguaggio, quello del sangue, della percossa, della paura.
Cattiva perché i “bastardi” non sanno essere altro che cattivi, e si accaniscono senza nessun tipo di remora o distinguo su chiunque gli capiti a tiro oppure gli possa intralciare la strada.
Lo stato d’animo che si sviluppa durante la lettura è proprio quello della simpatia per la brigata di folli e di uno straniamento totale dal comune pensare le leggi, la giustizia e l’onore (emblematica a tal proposito una frase: “C’eravamo imbattuti in qualcuno peggiore di noi,che si meritava pertanto il nostro rispetto.”).
Anelli riporta in libreria un tipo di letteratura capace di insozzarci di sangue per farci riflettere soprattutto, giocando non poco con il gusto del brivido e del sadismo che alberga in ognuno di noi.
Ma gli eventi non sono legati soltanto alle folli avventure di Nibbio, Struzzo e Iena e del piccolo paese del centro Italia teatro della loro epopea, il Nido… infatti il filo conduttore di questo romanzo è la guerra con un Altro.
Rappresentato da vari preti di campagna e in particolare da uno che sembra essere il vero “puro” della situazione, questo nemico da abbattere è il “cruccio” dei tre teppisti di buona famiglia. Uno scontro che spesso fa sorridere malignamente.
Insomma con un titolo così e questa copertina, il piatto è servito.
Non resta che divorarlo.
Buona scelta
IBD
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