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Il “no” di Torino a Italia-Tonga: assessori e signori del calcio, almeno non perculateci

Creato il 11 maggio 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Il “no” di Torino a Italia-Tonga: assessori e signori del calcio, almeno non perculateciLo so, l’espressione non è esattamente signorile, ma a volte te le tirano davvero fuori. Quindi scusatemi, ma questo non è un articolo ma uno sfogo.
Perché io posso capire che  il calcio in Italia è un qualcosa di intoccabile, nonostante tutto, per ragioni economiche ed elettorali. Però non pigliateci in giro, trattateci da persone adulte. Diteci che così avete deciso e che così deve essere. Punto. Preferisco un atto di arroganza e di ignoranza sportiva piuttosto che essere trattato come un deficiente.
Perché non potete dirci che “non sappiamo se ci sarà il tempo per una eventuale rizollatura”, perché appunto è eventuale e perché se dopo nemmeno una settimana annunciate che uno dei prati negati all’Italrugby – in questo caso San Siro – verrà ricoperto con un manto sintetico, beh un po’ presi in giro abbiamo tutto il diritto di sentirci.
Perché non potete accampare a scuse di calendari, che ancora non sono stati stilati.
Perché non capisco che differenza possa esserci tra Milano e Roma, due squadre di calcio in entrambi i casi che giocano nello stesso stadio e che hanno anche “l’ingombro” delle coppe europee, ma da una parte la soluzione la si trova e dall’altra nemmeno ci si prova.
Perché a Torino non c’è nemmeno la scusa della coppa europea.
Perché non è possibile che l’amministratore delegato della società che gestisce lo stadio di San Siro (50% Inter e 50% Milan, lui in quota nerazzurra) tutto candido arrivi a dire “volevamo chiedere agli All Blacks di spostare la partita di una settimana ma ci è stato detto che non era possibile”, chi diavolo vi credete di essere? Bastava una breve ricerca su Google per scoprire in pochi minuti che i calendari li fa l’IRB e sono stati stilati due anni fa e capire così subito la stupidità della contro-proposta.
Perché non è possibile che questa idiozia venga detta dall’amministratore delegato di cui sopra e che un paio di mesi più tardi venga ripetuta da un assessore di Torino.
Basta. Diteci che non ve ne frega nulla. Diteci che a Milano lo stadio lo pagano Inter e Milan e che quindi ci fanno quello che vogliono, diteci che a Torino i tifosi granata sono più importanti di quelli del rugby perché possono decidere o meno una rielezione. Saranno motivazioni discutibili ma sono dei perché. Ma non pigliateci in giro, non lo meritiamo.


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