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Il Nobel e il monaco

Creato il 30 aprile 2012 da Libereditor

Il Nobel e il monacoIl giornalista Philippe Harrouard pone una domanda che riguarda il rapporto della nostra società con l’ecologia e i legami con la crescita della popolazione A Luc Montagnier. Da poco tempo, la nostra società si è in maniera sempre maggiore, convertita all’ecologia e allo sviluppo sostenibile. Ci sono possibilità che abbia compreso che la nostra vita, la vita dell’uomo sulla terra, potrebbe essere forse minacciata? Luc Montagnier, noto premio nobel per la medicina risponde che la biologia insegna che,  per mantenersi in vita, gli organismi hanno imparato a disciplinare la proprio sviluppo. Nella natura si trova un equilibrio tra predatori e prede. Nella storia dell’evoluzione si sono visti dei cambiamenti come la dominazione dei dinosauri, poi spariti, sostituiti da altre specie. Il tempo e i cicli regolano l’equilibrio della natura. Al momento in cima ad una scala piramidale è presente l’uomo che non ha ancora imparato a regolarsi. L’ecologia ci rende coscienti di far parte di un mondo interdipendente. Probabile che questa presa di coscienza sia alquanto tardiva ormai. Interviene Michel Niassat monaco cistercense spiegando che, invece, nella vita monastica, l’esperienza ecologica  esiste già dal medioevo. I cistercensi hanno saputo ricavare dalla terra i propri mezzi di sussistenza grazie a duro lavoro e giusti attrezzi. Hanno scoperto ad esempio, che i rospi potevano essere usati come insetticida e hanno diffuso il vomere dopo varie ricerche. Hanno introdotto specie vegetali e animali come la pecora Shetland la cui lana è servita per realizzare le vesti dei monaci stessi. Ecco uno sfruttamento ragionato da parte di un’organizzazione.
Questa domanda è solo un argomento che Philippe Harrouard tratta moderando il dialogo tra il Nobel per la medicina Luc Montaignier e padre Michel Niaussat, monaco cistercense impegnato nella difesa dei diritti dei carcerati, proponendo temi e spunti per il confronto tra due personalità dalle vocazioni molto diverse.
Questo interessante dialogo è svolto nel silenzio e nella calma dell’abbazia della Trappe (nell’Orne). La conversazione tocca argomenti che spaziano dall’origine dell’universo e della vita, al progresso scientifico e alla fede, fino agli scottanti temi di attualità posti al giorno d’oggi dalla bioetica (procreazione assistita, clonazione, eutanasia).  Vengono evidenziate le esperienze, le battaglie e i punti di vista dei due protagonisti. Il tono e lo stile semplice di questa intervista a tre voci fanno sì che i temi filosofici, etici e scientifici affrontati siano avvicinabili anche al grande pubblico. Il professor Montagnier, come Monk Michel Niaussat possono essere considerati, nel loro modo, combattenti pacifici.

(di Simone Ruffini)


Luc Montagnier
e Michel Niaussat intervistati da Philippe Harrouard
Il Nobel e il monaco. Dialoghi sul nostro tempo
(traduzione di Monica Miniati)
Giunti
2012


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