Leggero e impalpabile, è scivolato via senza che nessuno ci facesse caso, lasciandomi anche poco tempo per fermarlo scrivendo troppo, ma significativo, importante, puntellato di nuove acquisizioni, prese di coscienza, crescita, momenti significativi, consolidamento di noi come famiglia.
Ho scoperto in me una forza che non credevo di possedere: la forza di sdrammatizzare, di affrontare, di andare avanti anche se ci sono stati passaggi faticosi, quando i rapporti a volte si complicano, la comunicazione diventa difficile, la rete delle relazioni si trasforma in un groviglio intricato di spini e rovi i cui è facile pungersi, graffiarsi...
E' stato un anno senza troppe certezze, senza molti appigli, dominato da un generale senso di precarietà e per contro da una forte consapevolezza del poco che è mio, che è nostro. Ci sono momenti in cui spaventa davvero guardarsi avanti e non sapere dove si va, dove si vuole arrivare, né con quali mezzi, cosa farò domani o dove sarò, cosa ti trattiene in un posto o cosa ti spinge a desiderarti altrove, chiudere una fase della tua vita che ti dava un minimo di sicurezza e fiducia nella tua capacità di reggerti sulle tue gambe e aprirne un'altra, in cui torni a dipendere da altri, o da altro, e ti senti molto in balìa della sorte, che rapidamente può toglierti tutto, e lasciarti culo a terra.
Ti senti tanto impotente a volte, ma nello stesso tempo senti addosso il peso delle vite che da te dipendono, del fatto che per gli altri è importante che tu sia forte, e, non sai come, vai avanti ridendo e vivendo ogni giorno senza pensare a quello successivo, perché alla fine, ti dici, in qualche modo si farà.
Un giorno forse riguarderò indietro a questi giorni con nostalgia, e non voglio che il ricordo sia avvelenato da paura, e sentimenti cupi.
Io comunque, mi guardo indietro così, con stupore un po' confuso nel prendere atto che 365 giorni, uno dietro l'altro, formino un numero imponente e no trascurabile, epppure ti distrai un attimo e puf! Andati.
Con una buona dose di autoreferenzialità, ecco qui, mese dopo mese, scandito per immagini, per momenti salienti, il mio 2013:
Gennaio
Gennaio di attesa, di pance, di impazienza e preparativi, di desideri e speranze, timori e fantasie.
Gennaio tutto per lei, raccontandoci a vicenda un futuro imminente, una primavera sul punto di sbocciare.
Gennaio di sorrisi e giochi in casa, di domande e risposte, di comunicazioni in ed extra utero, di disegni e lunghe didascalie, la matita che viaggia sul foglio, la parola che insegue il tratto colorato, regalandogli un senso nuovo, poi rapidamente dimenticato.
Gennaio ha ricevuto una forte caratterizzazione kandinskyana, di momenti ancora per poco esclusiavamente miei, e poi ancora per poco esclusivamente nostri, di condivisione e trasmissione di passioni e incontri, e occhi per vedere.
Febbraio
Febbraio di fatica. Febbraio di insofferenza.
Febbraio di febbre. Che sia il destino del nome?
Fabbraio da superstite, con tante, troppe cose da fare ancora, e la sensazione angosciosa di non fare in tempo.
Febbraio senza foto in archivio.
Febbraio in apnea.
Febbraio di intimità, bisogno di sentirsi a casa e di "sentire" la casa come nostra. Di preparare un nido accogliente per chi sta per arrivare.
Marzo
Marzo: rigenerazione. Il mare, la luce, il cielo.
La luce!
Marzo: ci siamo. Marzo di scadenze. Marzo di appuntamenti, di esami, di messe a punto, di discussioni, di nomination...
Marzo di cambiamenti imminenti, paure latenti e fughe nel passato.
Marzo: il panico.
Marzo... se m'arzo poi vedi che te faccio. Marzo: ancora tu, amore e odio.
E poi? Poi è arrivata lei.
Aprile
Aprile breve, brevissimo. Aprile di poche note salienti.
Aprile piovoso, in casa.
Di conoscenze reciproche e croste lattee, di coliche e passeggiate, di ritmi da prendere, di amore diviso e condiviso, così come i batteri.
Aprile di varicella e pustole, e camere nuove.
Aprile di visite, e di partenze.
Aprile che: "Ti tengo io, non ti lascio", e una mamma che cresce, e si commuove pure un po', interiormente.
Maggio
Di maggio ricordo soprattutto l'esordio, alla grande. Di noi quattro in gita, di Mimi tra i fiori della fiera, della piccola esploratrice dormiente nell'ovetto, di quella rosa donatale da una piccola ammiratrice.
Del resto di maggio, ricordo la pioggia quasi quotidiana, le giornate in casa, le esasperanti poppate...
E poi l'attesa, lunga, lunga, lunga del caldo... che non è arrivato!
Il bisogno di fare ordine, di creare spazi nuovi, per loro, che crescono.
Giugno
Giugno fiorito, di papaveri e ritrovi, di famiglie allargate, e inviti, celebrazioni.
Giugno a tirare le somme, guardando la strada percorsa finora e riconoscendo finalmente anche la felicità.
Giugno di grandi passeggiate e giochi all'aperto, osservando un po' in disparte le loro personalità che si dispiegano, provando insieme ad acettare anche i miei errori, qualche volta con dolore, qualche altra, tentando di sdrammatizzare.
Luglio
E alla fine l'estate è arrivata.
Luglio per noi è soprattutto un mese di compleanni. Di compleanni e di feste, più o meno sofferte, di amichetti e tentativi disperati di non soccombere al gran caldo, e alle giornate infinite.
Luglio infuocato, di tensioni, di grande caldo e grandi sfuriate.
Ma luglio anche di pausa e ritorni, di cugine e confronti, di fiabe e poesia...
Agosto
Agosto è stato il mese delle nostre vacanze inventate a Km = 0.Agosto di pomeriggi assolati, di esplorazioni ed esperimenti, di programmi e progetti, di posti da visitare, di desideri da realizzare, di giorni da riempire di ricordi felici, di sorrisi di bambina, di mare e natura, di amici, di luoghi magici, di occhi sognanti.Per poi ritornare al quotidiano un po' più distesi, più sereni, e felici.
Settembre
Settembre di rientri, anche solo mentali, di nuovi preparativi, ma anche di nuove visite e viaggi.
Settembre di malinconia, leggera leggera, come tutti gli anni porta con sé l'autunno, coi saluti a un'estate breve breve, che muore presto.
Settembre di cambiamento, anche, di nuovi inizi, nuove attese, nuove scuole... un po' di perplessità.
Succede quando si diventa grandi.
Ottobre
Ottobre da farci ancora pace, ché sempre si porta dietro quell'ombra di scontroso malumore legato all'età che incombe gravida di anni...
Ottobre di rovesci improvvisi, ed esacerbanti ambientazioni e inserimenti.
Ottobre di tempo per me, regali agognati e graditi, con esiti catastrofici.
Ottobre anche per iniziare a coltivare un nuovo rapporto esclusivo, tra madre e figlia, la piccolina di cui ci si dimentica spesso, di tempo per lei, così di getto, senza programmare.
Novembre
Novembre di memoria, e un po' di commozione. Novembre come sempre di riflessione sul tempo che passa e su quello che ci porta via, su quel che ci lascia o che porta di nuovo, sulla crescita dei rapporti, di sconfitte, ma anche di vittorie e di conquiste.
Novembre per imparare a stare insieme, quando si è uno in più, a sopportarsi, a lasciare spazio, ad accettare le altrui esigenze e ingerenze.
Dicembre
Dicembre di autoanalisi, e come sempre, di interiorità, di ricerca di ritmi più umani, e intimità.Dicembre di compromessi, negoziazione di pomeriggi, e lunghe contrattazioni con la primogenita.Dicembre anche di belle giornate, per fortuna.E di conti con il passato, da chiudere, una volta e per tutte.Dicembre che suggella un anno in cui siamo diventati una grande famiglia, ognuno con un suo ruolo, e non più una coppia di tizi con una figlia in comune, ma una famiglia vera, che ha ancora davanti a sé tanta strada da fare, ma io sento che in fondo in fondo, non siamo partiti malaccio.
Il 2014 ha fatto il suo ingresso già da due settimane suonate, ma io ieri pomeriggio per le strade della mia città ho visto ancora gli addobbi luminosi sul Corso, e lungo i muri delle case del centro scatole di cartone svuotate dai loro contenuti che intuisco esser stati doni natalizi, una cucina giocattolo in legno e una confezione di panettone più spumante, e una tovaglia rossa dei giorni di festa stesa fuori da una finestra al primo piano.Perciò, credo che si possa essere ancora indulgenti nei confronti delle riflessioni di inizio anno che giungono in ritardo...