Ieri, notte della dodicesima luna piena, cadeva il giorno del Loi Krathong per l’anno 2013. Per noi è stata la prima volta e devo dire che si tratta di una festa veramente affascinante. Insieme al Songran Festival, è l’altra importante festa dell’acqua del Buddhismo thailandese. Trae origine dalla tradizione induista di celebrare le divinità Shiva, Vishnu e Brahma. In Thailandia venne adottata per la prima volta durante il Regno di Sukhothai nel 1300 circa trasformandola ben presto in un festival per celebrare il Buddha Siddharta ponendo una lanterna lungo i fiumi. Si narra poi che un giorno, la concubina preferita del re, pose sul fiume una piccola struttura a forma di foglia di loto al posto della lanterna ed al re piacque talmente tanto, che decise che ogni anno i Loi Krathong con la stessa forma ( letteralmente zattera galleggiante ), sarebbero stati lasciati nei corsi d’acqua per onorare l’impronta lasciata dal Buddha sulla riva del fiume Nammathanati in India. Con il passare degli anni i motivi per cui far navigare i Loi Krathong sono diventati più d’uno. Oltre a quello già citato altre motivazioni sono:
- per ringraziare la Dea dell’Acqua Phra Mae Khongkha e chiederle scusa perché spesso si sporcano le acque con spazzatura e scarichi.
- per ricordare quando Buddha tornò sulla terra dal cielo dove si era recato per portare insegnamento alla madre
- per onorare, soprattutto nel Nord della Thailandia, Uppakhud, un monaco che con i suoi poteri soprannaturali uccise Mara, il corrispettivo nel Buddhismo del nostro diavolo.
- per far galleggiare lontano da sé la sfortuna, le cose brutte successe e la propria rabbia. Alcuni mettono all’interno del Loi Krathong anche una ciocca di capelli o pezzetti delle proprie unghie che rappresentano simbolicamente i propri pensieri cattivi da cui separarsi. Si usa anche mettere una moneta come offerta agli spiriti del fiume. Le coppie dovrebbero lasciar andare in acqua insieme un Loi Krathong per garantirsi una lunga unione. In generale si crede che sia comunque di buon auspicio far galleggiare un Loi Krathong.
Il Loi Krathong originale è costituito da un pezzo di tronco di banano rivestito di foglie di banano o di loto. Piegando la striscia di foglia più volte si forma un triangolo. Con le forbici si pareggia la base. Questi triangoli vengono messi tutti attorno alla circonferenza della base cilindrica attaccandoli con pezzetti di legno o di stuzzicadenti che servono da chiodi. Si decora poi con vari fiori freschi. All’interno si mettono:
- una piccola candela che simboleggia la comprensione dell’Illuminazione
- un fiore che rappresenta la purezza degli insegnamenti buddhisti, solitamente un’orchidea o un fiore di loto.
- 3 bastoncini di incenso: uno per il Buddha, uno per il Sangha, cioè coloro che hanno ricevuto l’Illuminazione o, in senso più ampio la comunità buddhista, e uno per il Dharma, gli insegnamenti del Buddha. Chiamati in Thai “Trairat” e, nel Buddhismo in generale ”Tre gioielli” o “Triplice rifugio”, sono i 3 elementi a cui ricorrono i Buddhisti per trovare rifugio
Questi tre elementi sono anche quelli che i thailandesi tengono in mano durante le loro preghiere al tempio. Dopo aver acceso gli incensi si inginocchiano per tre volte tendendoli verso la statua del Buddha che stanno pregando.
Il Loi Krathong dovrebbe essere fatto interamente con materiale naturale e biodegradabile in modo da non inquinare le acque.
Oggi, accanto alla tradizione del Loi Krathong si sono aggiunti altri eventi, a beneficio del turismo. Ci sono spettacoli di danza e musica tradizionali, gare per premiare i Loi Krathong più belli che possono arrivare ad essere vere e proprie opere d’arte, grandi e complesse. In molti luoghi della Thailandia, compresa Patthaya, si è ripresa anche la tradizione della lanterna da far volare in cielo. I luoghi più belli della Thailandia per assistere al festival sono Chiang Mai, Sukhothai. Bangkok e Ayutthaya.
Il nostro Loi Krathong
Venerdì sono andata alla scuola di Carlo Alberto, dove tutte le mamme erano state invitate per aiutare i propri figli a costruire un Loi Krathong. E’ stato veramente interessante imparare dalla mamme e insegnanti Thai a costruirne uno dal niente e Carlo Alberto ha molto apprezzato di poterlo fare insieme a me.
Ieri pomeriggio invece, mi sono recata al tempio Wat Chai Mongkol nella South Pattaya Road e lì ho potuto vedere uomini e donne Thai seduti tutti insieme dentro al cortile del tempio a fabbricare diversi tipi di Loi Krathong.E’ stato bello vedere le loro mani muoversi con sicurezza e sapienza.Al lato del tempio venivano venduti quelli già pronti.Nel complesso del tempio c’è un piccolo lago dove vengono fatti galleggiare i Krathong all’imbrunire. Qualcuno era già stato adagiato in acqua e creava un gioco di colori e luce sull’acqua verde.Ho anche assistito ad una signora che spruzzava animatamente acqua al suo Loi Krathong che continuava a tornare indietro verso di lei, cosa ritenuta di cattivo auspicio.Verso il tramonto invece ci siamo recati sulla Beach, la spiaggia in centro a Pattaya. Anche lì c’erano tantissimi banchetti che vendevano i Loi Krathong ed era possibile vedere uomini, donne e bambini al lavoro per costruirli. Un languido tramonto ha reso l’atmosfera ancora più particolare. Subito dopo abbiamo assistito ai primi lanci delle lanterne, le Kome, semplici strutture di carta di riso bianca con al centro un dischetto da incendiare per farle volare via in cielo. Prima del lancio bisogna lasciare che l’aria all’interno diventi ben calda, altrimenti la lanterna non volerebbe e porterebbe sfortuna. E’ stato uno spettacolo molto suggestivo.Il cielo era tutto pieno di puntini gialli. Sulla spiaggia centinaia di persone, chi a far volare le lanterne, chi a godersi lo spettacolo seduti sulle sdraio mangiando e bevendo.
In acqua, tantissime persone a lasciar navigare lontano il proprio Loi Krathong.Anche noi abbiamo onorato entrambi i riti.Poi, a malincuore perché la serata era bellissima, abbiamo portato i bimbi a letto. Sicuramente, questo sarà uno dei ricordi più belli di questo nostro pezzo di vita in Thailandia….Le foto scattate sono troppe per inserirle tutte nel post. Potrete vedere il reportage completo domani sulla mia pagina Facebook o su quella Google+.