Il novembre della speranza

Da Fioridilylla @c_venturini

Immagine bosco a novembre

Questo novembre può definirsi solo come "il mese della speranza". Dalle consulenze gratuite alle richieste di preventivi, alla definizione di accordi, agli scontri con tipologie contrattuali non valide, all'apprendimento del come mettere dei limiti, agli incontri con quel genere di treni che passano una sola volta nella vita: tutto questo è stato novembre. L'apertura della partita I.V.A. con il regime dei minimi, la scrittura, le riunioni via Skype, le ricerche di mercato, lo studio per l'esame, l'innovazione negli hobby e il tempo per il volontariato, per il "giro di boa", per i viaggi rimandati e programmati, per un nuovo stile nell'approccio alla vita stessa. Questo è novembre. E il meglio deve ancora venire.
Avrei voluto dedicare un post ad ogni consulenza gratuita fornita, ma mi è mancato il tempo. Ho destinato tutto quello che avevo alla definizione di preventivi e alla scrittura di progetti, ai colloqui e agli incontri organizzati per comprendere meglio obiettivi ed esigenze di potenziali clienti, tipologie di committenze, tipologie di servizi richiesti. Poche cose si sono definite con accordi di lavoro con i crismi, ma dicembre sarà un mese cruciale per l'avvio di queste attività imprenditoriali in completa autonomia. Ci vuole tempo per l'approvazione e l'avvio delle consulenze, devo stringere ancora un pochino i denti per veder retribuito il mio lavoro.  Una cosa è cambiata: da novembre, in tutti quei contesti diversi dalla consulenza gratuita promossa su questo blog, ho preso l'abitudine di specificare: "No contratto, no lavoro.". So che nel mondo della libera professione la questione del contratto è un tasto dolente. So anche che certi "accordi scritti" sono validi solo se si compongono di alcune parti necessarie, in assenza delle quali ogni speranza di tutela (perché di speranza si tratta) viene meno. Voglio proteggere i miei interessi (per quanto possibile in un'epoca come la nostra)  e voglio rendere concreto il desiderio di lasciarmi alle spalle la lunga striscia di sfruttamento.  E' cambiata un'altra cosa: ora ho un commercialista che cura i miei interessi e mi aiuta. In particolare, mi aiuta a capire quando un accordo/contratto è valido e quando non lo è. Cerco di non abbattermi e di tenere a mente che il rischio di mancati pagamenti o l'eventualità degli incontri con "furbetti" fa parte "del gioco" della libera professione. E' un mondo di lupi e l'unica cosa importante da fare è non smettere di lottare. Non voglio lamentarmi: voglio imparare a piegare la negatività in mio favore e voglio trarre il meglio dalle esperienze in bilico. La precarietà non mi ferirà più come prima. Aprire la partita I.V.A. con il regime dei minimi è una scelta obbligata, nata dal profilarsi all'orizzonte di collaborazioni esterne e consulenze individuabili come lavoro autonomo e prestazioni d'opera a volte occasionale, a volte prolungate (nel futuro), ma non univoche. Mi trovo nella fase antecedente il lavoro vero e proprio, ma non voglio trovarmi impreparata quando dovrò partire a ritmo. L'idea di dover destinare il 32% del fatturato (5% tasse annue fino al 35° anno di età + 27% INPS) nelle tasche dello Stato non mi fa impazzire. Tuttavia, non dovrò pagare l'I.V.A. nelle fatture e non dovrò lavorare con ritenuta d'acconto, potrò avere qualche rapporto con l'INPS e se mi ammalerò potrò contare su qualcosa. Ci sarebbe anche il discorso della pensione, ma visto l'aria che tira al riguardo preferisco non addentrarmi nella questione.  L'aspetto che ritengo di fondamentale importanza è che sarò libera. Avrò alcuni vincoli di presenza solo in una data "occasione". In tutti gli altri casi potrò lavorare in piena autonomia, dove riterrò più opportuno. Nei prossimi mesi potrò contare anche su una stanza-ufficio, con una porta, una chiave, una scrivania, il silenzio e, finalmente, il mio futuro cane. Veniamo ai treni che passano una volta nella vita. Qualche giorno fa ho ricevuto una e-mail "da infarto". Immaginatevi il mittente che mai nella vita pensereste di conoscere. Capire che non era uno scherzo, ma una richiesta importante con prospettive allettanti, davvero tanto allettanti, è stato d'impatto. Non vi so spiegare la fatica che faccio a rimanere sul vago: dall'emozione vi direi tutto, troppo. Sarebbe un suicidio. Quindi: top secret. Vi basti sapere che è uno di quei "treni" speciali che ti cambiano la vita per sempre. Novembre mi ha portato in dono un'altro contatto: una lettrice mi ha cercato per propormi un progetto e stiamo iniziando a lavorare, a creare "qualcosa" insieme. Devo dire che su questa collaborazione investo molte aspettative, sia per l'argomento, sia per gli strumenti, sia perché mi trovo bene con questa persona e ci lavoro con piacere, in parità di impegno, compenso futuro e sviluppi. Se queste due opportunità diventeranno lavoro stabile e concreto a tutti gli effetti potrò procedere con la formazione e l'acquisizione dei certificati che mi mancano. Nel mentre, continuo a studiare in autonomia, da autodidatta. Vi ricordate che tempo fa vi dissi che alcune aziende erano rimaste colpite da due miei articoli e avevano manifestato la voglia di avermi nel loro team in ambito social? I tempi delle aziende sono lenti e ci sono "cavilli da aggiustare" per poter proseguire con la collaborazione, in particolare in un caso. E' ovvio che tutto ha un limite (sia nello sviluppo, sia nella disponibilità all'attesa). Vedremo che cosa porterà questo filone. Poi c'è la cura delle famigerate "pubbliche relazioni": una scoperta interessante, come cruciale è il mettere in pratica il non essere più disposta a dare incondizionatamente. Non son più una fanciulla che si avvicina al mondo del lavoro con ingenuità, entusiasmo, voglia di fare e immaturità. Non sono più disposta a dare prima di aver trovato un modo per tutelarmi. Sono contenta di aver individuato occasioni di confronto sul prezzo di mercato dei servizi e sono felice di tutto questo "in divenire" perché mi tranquillizza sapere che molto dipende da me, da ciò che faccio, come, con che tempi.  Novembre, quindi, oltre ad essere stato il mese delle consulenze gratuite e delle critiche per questa mia decisione, è stato anche un mese di lavoro continuato per costruire la mia professione, il mio futuro e l'ambito dei miei servizi. Non mi fermo qui, chiaro. Però, ad oggi, sono soddisfatta.

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