Nuovo appuntamento con la rubrica del blog che evidenzia il meglio di cui si è parlato nelle stanze della Tana del Sollazzo, il forum che da qualche tempo ha ormai saldato un legame particolare con Lo Spazio Bianco e che mi vede tra gli utenti più attivi.
Ogni 30 giorni in questa rubrica farò il punto sulle discussioni più interessanti e gli interventi di maggior rilievo avvenuti sul Sollazzo.
Questo mese ha visto la pubblicazione su Topolino di una storia molto particolare, firmata da ed Enrico Faccini, che hanno deciso di calare Mickey in un'avventura piuttosto destabilizzante: Topolino e i 7 Boglins è inizialmente dotata di un registro un po' surreale che si trasforma ben presto in un'opera più complessa e articolata.
La storia ha riscosso consensi sul forum, e al riguardo Pacuvio dice:
[...]con la seconda parte avviene un vero e proprio cambio di registro su tutti i fronti: adesso si è in pieno thriller psicologico, e la matita passa da Faccini a Casty, espediente che io sappia inedito nel suo genere, che evidenzia ancor di più la distinta resa emozionale dei due tempi. I riferimenti gottfredsoniani in questa vicenda sono diversi (anche gli omaggi grafici), ma quello più grande è il ritorno in pista di un personaggio che mai ti saresti immaginato di ritrovare, e che al momento della scoperta è stato causa di un ampio smascellamento[...]
Su un fronte differente, un altro autore è riuscito a scrivere una storia capace di colpire nel segno: si tratta di Leo Ortolani, che con chiude la pentalogia in corso d'opera nel 2014 su Rat-Man.
Il protagonista affronta qui i suoi demoni più profondi, durante il confronto con il suo rivale più subdolo e acerrimo. Da questo conflitto scaturiscono paure e incertezze che offuscano la speranza, da sempre vista all'interno della serie come la forza di ogni supereroe. Un finale tagliente e inaspettato apre a sviluppi decisamente sorprendenti e interessanti, e sul Sollazzo sono stati tutti colpiti favorevolmente da una storia non solo importante per la testata, ma scritta davvero bene.
Passando all'animazione, parte del forum si è interessata all'uscita italiana del nuovo film dello Studio Ghibli, La storia della principessa splendente, con una distribuzione limitata ai soli 3, 4 e 5 novembre.
Sulla pellicola diretta da Isao Takahata Valerio dice:
Il film è visivamente molto valido, e riesce a indovinare non poche scene con questo stile grafico mai visto prima. Mi riferisco alle sequenze più "bucoliche" e a quelle più oniriche e indiavolate come la corsa per campi di lei, nel momento di disperazione. Quando si è "in interni" come ad esempio in città l'effetto è parecchio smorzato. Altra cosa buonissima è la musica. Ho sempre pensato che Hisaishi fosse uno dei segreti che rendeva il cinema di Miyazaki tanto sensuale e ritrovarmelo associato, in via eccezionale, anche a Takahata è stato una vera sorpresa. La sua arte c'è, e permea perfettamente ogni scena della pellicola, creando un mix perfetto di musica e immagine.
Però lo storytelling mi ha proprio deluso. Sì, è lento, sì, è una storia differente da qualsiasi meccanicismo che le nostre menti occidentali, viziate da decenni di blockbuster commercialoni, possano anche solo concepire, sì, culture diverse, poesia, contemplazione, cinema intellettuale etc etc. Rimane il fatto che ci ho visto dell'autocompiacimento, dell'eccesso e del ritorcersi su sé stesso da parte dell'autore.
È da segnalare che nel topic del film si è anche svolto un interessante botta e risposta sull'adattamento italiano di un'opera giapponese tra LBreda e Shito, nickname dietro al quale in realtà scrive Gualtiero Cannarsi, responsabile dell'adattamento e del doppiaggio italiano dei film dello Studio Ghibli.
Ci sono molti altri topic interessanti sul forum.
Se vi ho incuriosito, il consiglio è lo stesso del mese scorso: perché non farci un salto?
www.ilsollazzo.com/forum