A Colonia va in scena la farsa dell’ipocrita,di quella persona che,mediaticamente vulnerabile,dice la sua sull’aggressione a sfondo maschilista o sessista avvenuta in piazza a Capodanno.
Si meraviglia,si atteggia a difensore di valori morali e dice,il moralista,che tutto ciò è un atto contro le donne del mondo.
Il numero di persone colpite da queste azioni mirate, sotto gli occhi di una polizia tedesca dormiente ,è alto.
Il numero appunto.Duecento.
Vero in parte se racchiuso in un contesto urbano di poche centinaia di metri,falso per ciò che avviene quotidianamente nel mondo contro le donne stesse.
Allora perché, seppur condannabile e vigliacco,fare di questo episodio un trattato dei diritti alla libertà, al rispetto per la donna,al diritto di gioire in piazza o di camminare da sole per strada?
Perché il falso moralista non parla del maschio che offende la donna in ufficio,la molesta sul tram,la violenta nel vicolo o che la rende schiava di se?
Perché non dire che ciò che è accaduto a Colonia è figlio della cosmopolita idea di libertà ,di confini aperti e di numero,questo è quello vero,di persone di varie etnie sballottate in giro per l’Europa senza un’idea ragionevole di integrazione,ma solo di parcheggio momentaneo?
Perché non dire che la storiella dell’immigrato fa comodo a qualcuno e ad altri no?
Allora apriamo gli occhi alla notizia e cerchiamo nella cronaca dei fatti anche la manipolazione di un drammatico episodio,certo,che però non deve essere usato per altri fini.
Una cosa rimane:la donna,l’uomo,l’animale,non si tocca,MAI.
arallagianluca