Come ha ben descritto nonunacosaseria (citato da Gramellini nella puntata del 14 aprile scorso a Che Tempo Che Fa) [1], Lucca si appresta a votare avendo come candidato per il centrodestra il sindaco uscente, di 78 anni, che fu già sindaco della città dell’arborato cerchio dal 18 dicembre 1972 al 27 novembre 1984… il king-maker del sindaco uscente, che adesso si presenta sempre per il centrodestra, è un altro signore di 76 anni che sicuramente, nella malaugurata ipotesi di un ballottaggio, farà come hanno sempre fatto i democristiani, ossia ricompattarsi con il finto avversario dopo essersi presi a sberle in precedenza.
In generale, Lucca è un classico esempio di come il nostro paese (e qui torniamo alle parole della Montalcini e di Galimberti) non ne voglia sapere di voltare pagina e di avviare un ricambio necessario. Se si sfilano le liste dei vari partiti, partitini, movimenti ecc., ci sembra di assistere alla riedizione in formato 3D dei film di Romero, con una serie di personaggi resuscitati o sopravvissuti alle intemperie politiche degli ultimi quarant’anni e darwinianamente ostinati a non andarsene mai…
Ci chiediamo perché molti dei nati negli anni ’30 e ’40 abbiano questa tendenza autoreferenziale, autoconservatrice, scarsamente empatica, e disprezzino a tal punto le nuove generazioni da considerarle pressoché inesistenti o ininfluenti. Chi è nato durante la fase finale del Fascismo e nell’immediato dopoguerra forse deve aver respirato un’aria che lo ha inebriato e convinto d’essere indispensabile o immortale…
Intanto noi non vogliamo aspettare altri 40 anni…
Marco Vignolo Gargini
[1] http://marteau7927.wordpress.com/2012/04/19/nonunacosaseria/