Magazine Lavoro
Almeno questa volta la etichetta del “signor No” incollata al segretario della Cgil, non dovrebbe essere adottata. E sarà necessario, come ha chiarito Epifani, far diventare quel piano un fatto vivente, nei territori, nelle iniziative.
La Cgil esce così dal Congresso unita, con la sua forte maggioranza, ma anche divisa, con una minoranza che non è stata convinta a rinunciare alle proprie distinzioni, come ha testimoniato il sereno e severo intervento di Gianni Rinaldini. Non è chiaro se l’approdo sarà quello di una vera e propria corrente organizzata come vorrebbe Giorgio Cremaschi, E comunque rimane salda quella carta costituzionale costituita dal programma fondamentale voluto da Bruno Trentin ed ora aggiornata. Le scadenze sono però tali da far tremare le vene e i polsi. Alla crisi economica devastante si accompagna l’offensiva del centrodestra tesa a stravolgere lo statuto dei diritti dei lavoratori. C’è un nuovo sistema contrattuale da conquistare, così come una vera riforma del fisco e una riforma delle norme sulla rappresentanza e sulla democrazia sindacale. Sono obiettivi discussi sui quali Raffaele Bonanni è sembrato manifestare un’apertura. La linea di Epifani è quella di non ritrarsi dal confronto, di non chiudersi in un atteggiamento di pura resistenza. La minoranza ha tentato di porre alcune condizioni come quella di elaborare un nuovo modello contrattuale sostenuto da una consultazione tra i lavoratori.
C’è un nodo di fondo e riguarda il rapporto tra Confederazioni e categorie. La maggioranza ha approvato norme di statuto che determinano un rafforzato ruolo confederale. La minoranza ha reagito con veemenza sostenendo che così si mette in forse la tradizionale natura pluralista di una Cgil capace di far colloquiare le categorie con il centro confederale. Saranno i fatti anche qui a chiarire tali rapporti. Certo se si trovasse il modo, ad esempio, di rendere omogenee e non dissonanti certe linee rivendicative, non sarebbe male. Quello che bisognerebbe impedire ad ogni costo è il rischio di “balcanizzazione” additato nel corso del suo appassionato intervento da Carla Cantone, segretaria generale dello Spi.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Svolte
Fatichi, ti arrabatti, sudi e bestemmi per dei mesi, per degli anni. Poi, nello spazio di un weekend, succedono cambiamenti epocali e i processi vengono a... Leggere il seguito
Da Fra
CULTURA, ITALIANI NEL MONDO, SOCIETÀ -
Referendum Grecia: cosa succede se vince il sì, cosa succede se vince il no
Il Messaggero analizza cosa potrebbe accadere dopo il referendumAl di là delle rassicurazioni, il timore è l’effetto contagio per la crisi in Grecia. Leggere il seguito
Da Andrea86
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
La chiusura delle banche in Grecia
Le banche greche resteranno chiuse sino al 5 luglio e le borse europee e asiatiche sono crollate, per la paura di un eventuale default della GreciaUn ciclista d... Leggere il seguito
Da Andrea86
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
Grecia, lunedì nero con banche e Borsa chiuse, polizia in stato di allerta....
Oggi la Borsa di Atene è chiusa, così come le banche, che riapriranno solo lunedì prossimo, 6 luglio, il giorno dopo il referendum sulla proposta dei... Leggere il seguito
Da Stivalepensante
SOCIETÀ -
Il referendum greco buca la bolla onirica
Il mondo reale possiede una sua logica testarda, ma i modi e la scansione degli eventi attraverso cui si manifesta sono del tutto imprevedibili, a volte... Leggere il seguito
Da Albertocapece
POLITICA, SOCIETÀ -
Draghi chiude i rubinetti e Tsipras le banche, non è scontato che l’euro regga
Pur rappresentando in una telefonata con Tsipras, la sua comprensione per la scelta del Governo Greco di indire un referendum perché sia il popolo ad esprimere... Leggere il seguito
Da Blogaccio
SOCIETÀ