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Il nuovo lavoro

Creato il 21 aprile 2011 da Fissorem

Il nuovo lavoro

Sai perchè, nella vita alcune persone emergono più di altre?

Perchè si impegnano a realizzare i loro sogni.

Il contesto in cui nasciamo e cresciamo, è alla base di tutto, alcuni sono predisposti per determinate cose, ad esempio se nella crescita, diventi alto, puoi avere talento nel basket, o nella corsa, se hai un orecchio che recepisce al volo la musica, potresti diventare un bravo musicista, se sei molto intelligente da piccolo, potresti esprimere il tuo talento nello studio e diventare uno scienziato, se sei portato al disegno, un giorno potresti essere disegnatore di fumetti, oppure pittore.

Certamente tutto parte e dipende dal contesto famigliare e sociale in cui ti trovi a crescere, se per cultura o mentalità i tuoi genitori, non lasciano che tu esprima al meglio il tuo talento, esso viene soffocato e assopito, al contrario se i genitori, sono capaci di valorizzare le tue capacità naturali, allora, quasi certamente riuscirai ad esprimere al meglio le potenzialità.

Il nostro, è ancora un modello di società e cultura tradizionalista, dove tutto funziona secondo logiche tramandate dalle generazioni precedenti.

Da piccoli, si và a scuola per imparare poi giunti ad una certa età, di solito 15-16 anni, si inizia a lavorare, continuare a studiare è solo per pochi!  si lavora per acquistare la casa, accendendo un mutuo per 30 anni, se non si può, la si affitta, si mette sù famiglia e si continua a lavorare sistematicamente, tradizione vuole che si debba lavorare fino alla pensione senza mai uscire dagli schemi, quindi si lavora per 40 anni e più, poi finalmente si accede alla sospirata pensione, che essendo misera, ci consente a malapena di sopravvivere.

Tutto questo per fare cosa.

Per continuare la tradizione tramandata da generazioni, che non ti consente di uscire dagli schemi e volare alto.

Le generazioni cambiano e con esse anche le tradizioni sono destinate a cambiare, il mondo del lavoro è cambiato e uscire dagli schemi non è più una scelta, ma una necessità lavorativa.

La globalizzazione, fà traballare inevitabilmente i tradizionalisti del lavoro, relegandoli in un mondo tutto loro, che non corrisponde alla reale condizione in cui si trovano migliaia di giovani, che cercano un lavoro e uno stipendio.

Vivere nel passato non ha più senso, bisogna invece guardare avanti, pensare al futuro che verrà e anticipare i tempi per non venire esclusi dal mondo del lavoro.

I lavori classici, “fabbrica, edilizia, agricoltura, ecc…“,  si stanno esaurendo, ho modificando, per via di una concorrenza sempre più incombente, molti lavoratori stranieri occupano il posto dei nostri giovani, che trovandosi in competizione con persone fuggite da paesi in guerra ho dittatoriali e quindi disposte ad accettare condizioni lavorative a volte sfavorevoli, si trovano in notevole svantaggio, perciò sono disoccupati.

Non bisogna rincorrere il passato, ma guardare al futuro e nel prossimo decennio, il futuro del lavoro è sul web, ed è l’informazione e l’informatizzazione, un tempo si parlava di alfabetizzazione, adesso c’è bisogno di acquisire competenze informatiche per insegnarle agli altri, questo sarà il futuro del lavoro e ce ne sarà veramente per tutti, sarà il boom economico del 21° secolo.

Certamente i lavori tradizionali rimarranno, ma il posto di lavoro “fisso-sicuro-garantito”, verrà a mancare, la scelta tra lavoro dipendente e autonomo, sarà più facile, perchè non si dovrà decidere tra, retribuzione mensile di dipendente, che una volta veniva considerata “sicura”e retribuzione da lavoro autonomo, che invece dev’essere “conquistata” ogni mese, facendo al meglio il proprio mestiere.

La competitività a livello globale delle aziende, ha portato il mondo del lavoro ad essere precario, la tecnologia avanzata impiegata nelle industrie, ha diminuito la manodopera e aumentato il livello di competenza richiesto, sarà quindi sempre più importante avere alla base solidi studi, per poter competere, altrimenti si rischia di essere tagliati fuori.

Forse, uscire dalla tradizione, di un lavoro e schemi di vita ripetititvi, “casa-lavoro-tv”  fà si che ognuno di noi esprima il proprio potenziale e tiri fuori il talento, per avere un giorno un mondo più libero e rispettoso delle diversità.

Tu come la pensi?

Mi piacerebbe commentassi l’articolo, per capire se è veramente così.

 


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