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Il nuovo museo di Gerusalemme

Creato il 23 luglio 2010 da Leragazze

Il nuovo museo di GerusalemmeApre in questi giorni a Gerusalemme il museo d’Israele, completamente rinnovato, sia dal punto di vista dei contenuti che delle logiche seguite nell’esposizione delle opere. Negli ultimi 45 anni se da una parte questo museo ha rappresentato il patrimonio culturale del paese, l’organizzazione delle opere in esso esposte dava la sensazione al visitatore di essere sopraffatto dalla quantità di materiale che trovava all’interno, la cui sostanza lasciava però spesso a desiderare.  Ora sembrerebbe che le cose stiano cambiando: l’esposizione è molto più selezionata, le spiegazioni sono state arricchite,  e lo spazio a disposizione è molto più ampio; la luce morbida che entra dalle vetrate fa sì che il panorama di Gerusalemme diventi una presenza viva del museo. Tra le novità spicca una scultura che il Museo ha commissionato allo scultore indiano Anish Kapoor, che rappresenta una clessidra d’acciaio alta 50 metri chiamata “Girando il mondo alla rovescia, Gerusalemme”, che riflette e capovolge il cielo di Gerusalemme e il panorama del museo, quasi un riferimento alla dualità tra il celestiale e il terreno, tra il sacro e il profano, che caratterizza  la città (v. foto).

Ma secondo me la trovata geniale sta nell’accostamento tra l’antico e il moderno, sta nel trovare il nesso tra oggetti preistorici e allestimenti di arte contemporanea, tra il particolare e l’universale, come sottolineavo anche in un articolo di qualche mese fa.

Un esempio è rappresentato da una nuova esposizione che si concentra sul periodo bizantino: una sinagoga, una chiesa e la nicchia per la preghiera di una moschea; strutture contemporanee, ognuna con la propria peculiarità, ma anche con caratteristiche comuni. Si passa poi da una provocatoria scultura contemporanea di un nudo africano, a una mostra di sarcofagi cananei, per arrivare al pezzo più antico, che è rappresentato da un paio di corna di una animale preistorico risalenti a un milione di anni fa; ma abbiamo anche delle tazze rituali intagliate, poste accanto ai Rotoli del Mar Morto, che in qualche modo evocano lo scultore Brancusi. Non mancano infine opere di Rodin, Picasso e Henry Moore, che il direttore del museo, James Snyder, ha pazientemente raccolto nei suoi 13 anni di lavoro.

Ma un segnale importante Snyder lo ha dato inserendo per la prima volta un arabo-israeliano nel comitato esecutivo del gruppo “Amici del museo d’Israele” , promuovendo progetti educativi nelle scuole arabe di Gerusalemme est tra cui sponsarizzare un progetto di scultura ebraico-araba tra i giovani di Umm al Fahm, una delle più grandi città arabe di Israele. Ha inoltre programmato un progetto simile per il prossimo anno a Nazareth.



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