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Il nuovo obbrobrio per salvare il solito noto

Creato il 29 luglio 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Il nuovo obbrobrio per salvare il solito noto

Basta leggere il nome della legge per capire quanto sia assurda e dannosa: processo lungo. In un paese dove i procedimenti giudiziari non terminano mai, viene introdotta una norma che ne allunga ulteriormente i tempi. Resta poi la questione: è possibile che in un momento così tribolato sia questa la priorità? Purtroppo, però, ci abbiamo fatto il callo.

La fiducia sul processo lungo passa con 160 sì e 139 no. La maggioranza accelera i tempi per approvare il tutto prima della pausa perché, come al solito, la legge serve a Berlusconi. Ma, forse, nel farlo commette un errore che potrebbe costringere il rinvio a ottobre. Il testo ora approda alla Camera per il voto finale, anche se resta ancora da capire come risolvere lo sbaglio. 

Grazie alla nuova legge, il difensore può ottenere la convocazione e l’interrogatorio di persone a sua difesa nelle stesse condizioni d’accusa e l’acquisizione di ogni altro mezzo di prova a favore dell’imputato. Tecnicamente un comma che può suonare sensato, visto che si pareggia  l’azione di accusa e difesa. Il problema è che mentre il PM punta alla conclusione rapida del processo e utilizza testimoni funzionali, gli avvocati spesso giocano sporco e puntano alla prescrizione. Con questa nuova legge, tutti i testimoni convocati dalla difesa saranno ascoltati, senza prima passare al vaglio della giuria che fino ad oggi valutava l’opportunità dei far comparire i nuovi teste. Inutile sottolineare che questo punto allunga  potenzialmente a dismisura i processi: un’assicurazione di prescrizione, che non fa mai male a chi ha torto.

Il secondo passo ad personam è ancora più illogico: una sentenza passata in giudicato non è più considerata prova, tranne che per i reati di mafia e terrorismo. Quindi qualsiasi cosa che sia già stata verificata in un altro processo non conta in uno affine: bisogna rifare tutto da capo. Questo comma serve a Berlusconi nel processo Mills, visto che l’avvocato inglese è già stato prescritto definitivamente, ma con chiare menzioni del premier quale corruttore. Il processo Mills, comunque, cadrebbe sicuramente in prescrizione. In questo modo, però. Il Presidente del Consiglio è in una botte di ferro.

Gli altri commi, più sensati, impediscono il rito abbreviato per i reati puniti con l’ergastolo e la conseguente diminuzione del tempo di carcerazione a 30 anni e benefici per gli ergastolani solo dopo 26 anni di reclusione.

Non si tiene conto che in Italia, per fortuna, non c’è solo Berlusconi. La nuova legge, quindi, manderà a monte un sacco di altri processi: sarà sufficiente che le difese propongano liste infinite di testimoni e ciao ciao sentenza. Con buona pace delle vittime. Secondo Vietti, vicepresidente del CSM, questa norma è contraria a quanto ci chiede l’Europa, vale a dire sveltire l’iter giudiziari.

Per l’avvocato Luigi Li Gotti, nel redigere il testo, si è fatta confusione e sono stati sbagliati i numeri di alcuni articoli del codice di procedura penale e il PDL ha finito per escludere dai benefici penitenziari coloro che hanno commesso una strage se è morto il sequestrato. Resta da capire come rimediare, visto che le richieste di modifica del relatore Roberto Centaro sono state respinte.

Il processo lungo era il primo banco di prova per il nuovo Guardasigilli Nitto Palma. Se il buongiorno si vede dal mattino, il resto della legislatura sarà davvero difficoltoso per la Giustizia.


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