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Il Nuovo Ordine Mondiale esisteva anche nel 1918 e si chiamava Nuovo Ordine Internazionale

Creato il 09 settembre 2011 da Elvio Ciccardini @articolando

Il Nuovo Ordine Mondiale esisteva anche nel 1918 e si chiamava Nuovo Ordine InternazionaleUn Ordine Mondiale, seppur in diverse forme e connotati, è sempre esistito. Sono cambiati gli attori, anche per ovvi limiti di sopravvivenza e gli equilibri che dovevano essere mantenuti. Eppure, la creazione di una sovrastruttura, superiore e al di là dei confini nazionali, c’è sempre stata. Le sue forme più evidenti di realizzazione si sono concretizzate nella storia a ridosso di conflitti che sono sfociati in guerre.

All’epoca di Woodrow Wilson, nel 1918, il Presidente americano espose una serie di principi relativi alla creazione di un equilibrio internazionale post bellico.

Gli Stati Uniti, all’epoca, erano già una potenza economica ed era l’unica nazione che usciva incolume dal primo conflitto mondiale. L’idea americana era quella di chiudere il conflitto con una sorta di pace “senza vincitori”, poiché l’imposizione ai vinti avrebbe gettato le basi per una nuova conflittualità…

Si voleva affermare il principio di eguaglianza dalle nazioni, accompagnato da una riduzione generalizzata degli armamenti. Inoltre, la diplomazia “segreta” doveva essere abbandonata, poichè le cause fondamentali del conflitto erano collegate alle contrastanti mire imperialistiche delle potenze europee, cresciute in un clima di esasperato nazionalismo. Di fatto, gli accordi segreti avevano caratterizzato buona parte dei passaggi chiave della politica estera di quegli anni. Il Patto di Londra ne fu un esempio.

Nelle idee di Woodrow il principio di nazionalità veniva declinato in “autodeterminazione dei popoli”.
Tale principio riguardò soprattutto i paesi dell’Europa orientale e il Medio oriente, per riempire il vuoto lasciato dal crollo dei tre grandi imperi multi-etnici dell’epoca: russo, asburgico e ottomano.

Nella implementazione del suo piano Woodrow elencò 14 punti:
1) Pubblici trattati di pace, stabiliti pubblicamente e dopo i quali non vi siano più intese internazionali particolari di alcun genere, ma solo una democrazia che proceda sempre francamente e in piena pubblicità.
2) Assoluta libertà di navigazione per mare, fuori delle acque territoriali, così in pace come in guerra, eccetto i casi nei quali i mari saranno chiusi in tutto o in parte da un’azione internazionale, diretta ad imporre il rispetto delle convenzioni internazionali.
3) Soppressione, per quanto è possibile, di tutte le barriere economiche ed eguaglianza di trattamento in materia commerciale per tutte le nazioni che consentano alla pace, e si associno per mantenerla.
4) Scambio di efficaci garanzie che gli armamenti dei singoli stati saranno ridotti al minimo compatibile con la sicurezza interna.
5) Regolamento liberamente dibattuto con spirito largo e assolutamente imparziale di tutte le rivendicazioni coloniali, fondato sulla stretta osservanza del principio che nel risolvere il problema della sovranità gli interessi delle popolazioni in causa abbiano lo stesso peso delle ragionevoli richieste dei governi, i cui titoli debbono essere stabiliti.
6) Evacuazione di tutti i territori russi e regolamento di tutte le questioni che riguardano la Russia…  Il trattamento accordato alla Russia dalle nazioni sorelle nel corso dei prossimi mesi sarà anche la pietra di paragone della buona volontà, della comprensione dei bisogni della Russia, astrazion fatta dai propri interessi, la prova della loro simpatia intelligente e generosa.
7) Il Belgio – e tutto il mondo sarà di una sola opinione su questo punto – dovrà essere evacuato e restaurato, senza alcun tentativo per limitarne l’indipendenza di cui gode al pari delle altre nazioni libere.

8)
Il territorio della Francia dovrà essere completamente liberato e le parti invase restaurate. Il torto fatto alla Francia dalla Prussia nel 1871, a proposito dell’Alsazia–Lorena, torto che ha compromesso la pace del mondo per quasi 50 anni, deve essere riparato affinché la pace possa essere assicurata di nuovo nell’interesse di tutti.
9) Una rettifica delle frontiere italiane dovrà essere fatta secondo le linee di demarcazione chiaramente riconoscibili tra le nazionalità.
10) Ai popoli dell’Austria–Ungheria, alla quale noi desideriamo di assicurare un posto tra le nazioni, deve essere accordata la più ampia possibilità per il loro sviluppo autonomo.
11) La Romania, la Serbia ed il Montenegro dovranno essere evacuati, i territori occupati dovranno essere restaurati; alla Serbia sarà accordato un libero e sicuro accesso al mare, e le relazioni specifiche di alcuni stati balcani dovranno essere stabilite da un amichevole scambio di vedute, tenendo conto delle somiglianze e delle differenze di nazionalità che la storia ha creato, e dovranno essere fissate garanzie internazionali dell’indipendenza politica ed economica e dell’integrità territoriale di alcuni stati balcanici.
12) Alle regioni turche dell’attuale impero ottomano dovrà essere assicurata una sovranità non contestata, ma alle altre nazionalità, che ora sono sotto il giogo turco, si dovranno garantire un’assoluta sicurezza d’esistenza e la piena possibilità di uno sviluppo autonomo e senza ostacoli. I Dardanelli dovranno rimanere aperti al libero passaggio delle navi mercantili di tutte le nazioni sotto la protezione di garanzie internazionali.
13) Dovrà essere creato uno stato indipendente polacco, che si estenderà sui territori abitati da popolazioni indiscutibilmente polacche; gli dovrà essere assicurato un libero e indipendente accesso al mare, e la sua indipendenza politica ed economica, la sua integrità dovranno essere garantite da convenzioni internazionali.
14) Dovrà essere creata un’associazione delle nazioni, in virtù di convenzioni formali, allo scopo di promuovere a tutti gli stati, grandi e piccoli indistintamente, mutue garanzie d’indipendenza e di integrità territoriale. (tratto da wikipedia)

Questa era la futura Europa, enunciata dal presidente degli Stati Uniti. Ovviamente, l’Europa non era ancora pronta e altri interessi si sono inseriti in uno scenario mutevole in cui il nazional socialismo ha prevaricato l’intero sistema di equilibrio di poteri.

Wilson Woodrow è passato alla storia per aver scritto il programma dei 14 punti della pace universale, che tuttavia dovettero cedere il passo alla seconda guerra mondiale. Ma è lecito pensare che non esista un’unica visione delle sorti del mondo, piuttosto è plausibile credere ad una sorta di commistioni di interessi che non possono essere democratici, per loro natura. Poichè non appartengono al popolo, nonostante esso ne sia l’unico destinatario.

Il problema dell’umanità è la conflittualità basata su una continua contrapposizione culturale e su un bipolarismo schizofrenico che vede nella logica degli opposti l’unico strumento di lettura del reale, che distingue tra la propria identità e la diversità, senza mai soffermarsi sul concetto di alterità.



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