C’è pacifismo e c’è pace. C’è dissenso e c’è arroganza. C’è contrarietà e c’è livore. Sentimenti simili ma non identici che dalla sinistra vengono arbitrariamente (e credo alcune volte dolosamente) confusi. E questo perché, nella mentalità degli ex-post-comunisti tutto può e deve essere asservito all’ideologia contigente (oggi è l’antiberlusconismo). Tutto può e deve essere piegato all’interesse primario di prevalere sull’avversario (Berlusconi) a qualunque costo e con qualunque mezzo: violenza e mistificazione compresa. Ecco che allora c’è chi parla di pace con il bastone in mano, e c’è chi si riempie la bocca di parole come «democrazia» e «libertà», tappando o pretendendo di tappare la bocca a chi dissente. Tipici comportamenti questi che troviamo facilmente nella sinistra italiana, sia in quella salottiera che in quella cosiddetta movimentista.
Osservando i disordini accaduti ieri davanti alla villa di Arcore, ho pensato: qui qualcuno ha confuso l’Italia con l’Egitto. Non è poi così difficile immaginare questa possibilità, visto che nel nostro paese da un pezzo a sinistra hanno dimenticato che viviamo in una democrazia e che chi ci governa lo fa per espresso mandato popolare e non perché appoggiato da una qualsivoglia casta militare in spregio alle libere elezioni. Eppure, osservando il livore, l’odio, l’astio e l’arroganza di coloro che – selvaggiamente – manifestavano il loro dissenso antiberlusconiano, ho pensato: questi credono davvero di essere in quei paesi che spesso difendono contro l’arroganza israeliana (capita anche questo).
Chiaramente, per le loro menti ottenebrate e ottuse dal condizionamento mediatico e culturale della sinistra politico-sindacale, dell’informazione e dell’istruzione, non è una cosa così impossibile. Chi si abbevera dalle fonti rosse, non può che avere un ragionamento rosso. Chi non riesce a comprendere che il succo della democrazia è l’accettazione della vittoria avversaria e della propria sconfitta, è di per sé destinato a soccombere e/o danneggiare il paese in cui vive. Chi pensa davvero che i problemi dell’Italia ruotino intorno alle festicciole di Villa S. Martino, beh, allora vuole o è indotto a credere che sia più importante e rilevante il dito e non la luna indicata dal dito.
Ma l’aspetto che più lascia basiti, davanti a queste riflessioni, è la pretesa che un Presidente del Consiglio che ha ottenuto la fiducia dell’elettorato e che ha confermato questa fiducia più volte in questi anni sia in Parlamento, sia nelle scorse elezioni amministrative ed europee, debba essere obbligato a dimettersi o a lasciare l’incarico istituzionale, solo perché lo dice e lo sostiene un opposizione interessata, patetica e priva di idee, e perché qualche ragazzino male informato e culturalmente subordinato alla sinistra, segue e scimmiotta questa pretesa avversaria non basata sulla richiesta di elezioni che comprovino la legittimità della stessa davanti al corpo elettorale (l’unico preposto dalla Costituzione a mandare a casa un Governo), quanto su un’indagine giudiziaria che ogni giorno che passa si palesa sempre più asservita non già al perseguimento della giustizia, ma a giustificare l’ennesimo processo mediatico a danno del Premier.
Io dico questo: voi, popoli viola, sinistrati, grillini, comunisti, pseudopacifisti e manettari, non volete Berlusconi? Non vi piace che governi lui e le sue donnine? Non lo ritenete capace perché credete che pensi solo ai suoi problemi? Bene. Opinione più che legittima, seppure non condivisibile. E allora, chiedete le elezioni e vincetele, dannata miseria! Ecco, questa è la strada giusta! L’unica strada corretta. Perché l’Italia non è l’Egitto né la Cina, né l’Iran o la Corea del Nord. Qui non ci sono giunte militari o partiti unici che tiranneggiano il popolo e ne reprimono le ambizioni democratiche, e qui non esistono partiti fuorilegge (a parte il Partito Fascista), seppure alcuni di essi provengano o discendano da una cultura autoritaria e illiberale come il comunismo. Qui esiste la libertà politica e il diritto dei cittadini di concorrere al governo del paese. Perciò, alleatevi e proponete un programma capace di attrarre consenso! Fatevi maggioranza, se ne siete capaci, e prevalete su tutti i cittadini che invece non vi ritengono capaci né di governare né di apportare benessere e vantaggi al nostro paese. Battete Berlusconi e il centrodestra sul campo dei voti, e nessuno vi contesterà il governo in Italia, come voi invece fate ogni santo giorno all’avversario, denigrando chi gli ha dato il consenso. Se però invece pretendete di ottenerlo per vie traverse, per lagne mediatiche o per atti giudiziari, allora troverete sempre una maggioranza che vi impedirà di governare. Questa è democrazia! Il resto è solo arroganza ideologica e mediatica che non ci tocca…
Magazine Società
Il «pacifico» popolo viola chiede le dimissioni di Berlusconi a suon di calci e sassate
Creato il 07 febbraio 2011 da IljesterPotrebbero interessarti anche :
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