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Il Paese del “facciamo un po’ come cavolo ci pare”

Creato il 15 dicembre 2012 da Laperonza

 

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La strettoia di Porta Romana è un luogo emblematico. Ci passerei delle ore se potessi solo per avere uno spaccato antropologico e comportamentale esauriente di questa nostra povera città. Sì, perché nella strettoia si possono osservare i comportamenti più incivili e si può assistere alla dimostrazione della profonda inciviltà che impera a Montegranaro, inciviltà secondo me ormai assimilata a livello genetico ma derivante da anni e anni di impunità, di convinzione che sia tutto consentito, che al massimo paghiamo una multa ma tanto ce lo possiamo permettere. E poi, in realtà, di multe se ne pagano ben poche.

Stamattina ero in coda al semaforo di via Risorgimento con una Citroen C3 davanti, la vedete in foto. Ho reso invisibile la targa ma nella foto originale la targa si legge molto bene. A un certo punto il conducente si stanca di aspettare il verde, piglia e se ne va col rosso. Non è una cosa strana, capita costantemente, tanto che più di una volta, discendendo da via Don Minzoni e passando regolarmente col verde, ho rischiato di venire travolto dai miei concittadini che o sono daltonici o non rispettano il semaforo.

Sempre a Porta Romana si sta consolidando l’abitudine per i ragazzi in motorino di saltare direttamente i semafori percorrendo la passerella pedonale che gira intorno a casa Filomeni. Se provengono da via Risorgimento salgono sul marciapiede vicino alle aiuole ed escono dall’altra parte immettendosi in strada oltre la strettoia. Se provengono da via Cavallotti fanno il procedimento opposto. Il tutto alla luce del sole, sotto gli occhi di tutti. E se provi a lamentarti magari rischi la scazzottata.

Questa è Montegranaro, la città delle eccellenze che ultimamente eccelle soprattutto in inciviltà.

Luca Craia


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