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Il paese del vento di Grazia Deledda

Creato il 18 luglio 2011 da Soloparolesparse

Più vicino a La danza della collana che ai precedenti sui romanzi, Il paese del vento si stacca decisamente dal filone più classico dei lavori di Grazia Deledda per alcuni motivi che risulteranno evidenti.

Nina si guarda indietro e ricorda la sua vita.
La casa dove viveva da ragazza, quella stanza (la sua) riarredata e data in affitto ad ospiti importanti.
E poi l’arrivo del notaio, il suo continuo raccontare delle capacità mirabolanti del figlio Gabriele, e ancora l’arrivo di quest’ultimo e quell’unica notte di passione ipotetica che potrebbe cambiare una vita.

Poi il ritorno alla normalità, un matrimonio normale, quella casa in un paese particolare, il paese del vento.
E ancora quel vicino malato, ancora una volta ospite di qualcuno, quel vicino che Nina sembra riconoscere…

Il paese del vento di Grazia Deledda

La prima sorpresa che balza all’occhio è l’inusuale narrazione in prima persona, usata pochissimo dalla Deledda e che inevitabilmente da al romanzo un senso di autobiografia ancora più marcato.

Ma poi c’è la vicenda, i dubbi, le speranze, i sogni di una giovane ragazza che si innamora di un racconto, di un personaggio di cui sente parlare per settimane e dal quale si scopre poi (forse) ricambiata.
Ma come sempre nelle storie deleddiane la vita felice non è prevista.
Si piomba nella disperazione, nelle occasioni mancate, in quelle perse, in un futuro che avrebbe potuto essere e non è stato.

E non manca poi l’occasione per rimpiangere l’occasione sprecata, per scambiarsi accuse  colpe in un finale drammatico e devastante che non lascia speranza in un futuro sereno e rende evidente l’impossibilità di correggere gli errori di una vita… anche quando, come in questo caso, l’errore è uno solo.

E ritornano le donne della Deledda.
Qui Nina è protagonista assoluta ed anche narratrice. Per una volta conosciamo i suoi pensieri più reconditi, tutti i suoi pensieri. Sappiamo cosa vuole, cosa vorrebbe e perfino conosciamo i suoi tanti dubbi e le scelte di cui non è per niente certa.

E infine c’è un marito assoluto comprimario di una vita che Nina avrebbe voluto diversa, marito in cui però cerca riparo e salvezza, anche se più in maniera ipotetica che reale e fisica.

Il tutto naturalmente con la prosa pulita e coinvolgente della signore della letteratura italiana.


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