Non sembrava mai finire, ma alla fine è successo: il Festival numero sessantaquattro è finito. Ore ed ore di diretta, spasmi, zombie sul palco, canzoni orrende e noia. Tanta tanta noia. Oggi voglio fare un pagellone per l'edizione.
La quinta ed ultima serata del Festival ha portato ospiti Ligabue (visto che c'era anche all'inizio si spende meno con il 2X1) Don Matteo (per ringalluzzire il pubblico over 80 in sala) Claudia Cardinale e Stromae (un solito francese che canta canzoni frances-lagnose). Il comico della serata è Maurizio Crozza, una boccata di ossigeno ripensando a Brignano.
C'è stata la sorpresa dei tre finalisti: Arisa, Renzo Rubino e Raphael Gualazzi con i The Bloodybeetroots. TamarRenga dov'è? Forse era a scegliere la sua catenona d'oro con tanto di palma sanremese da mettere al collo, forse era a farsi una lampada. L'esclusione ci ha colti tutti di sorpresa per quello che era stato definito il vincitore annunciato. Per fortuna la giuria di qualità (che a chiamarla di qualità si offende la qualità stessa) ha deciso di premiare altri.Vince Arisa che rimane impassibile o quasi alla premiazione, da Sincerità alla vittoria del Festival un bel salto. E la sua canzone, tra tutte le lagne che ho sentito durante le serate, è orecchiabile. Che poi se ci pensate Arisa è bruttina, ha una voce da bambina di dieci anni, ma alla fine canta molto bene. Questo ci insegna che una persona vale anche se non è bella fuori. Ok, dopo questa morale da Glee, ritorno acido eh.Arisa voto 8 su 10
Grado di nazional-popolarmismo (misurato in Pippi Baudi): 3 su 10Forse è mancato proprio quello, l'essere più vicino a tutti. Il Festival di Fazio è stato il salotto di Che tempo che fa riproposto sul palco dell'Ariston, ma Sanremo è un'altra cosa e gli ascolti hanno evidenziato bene il problema.
Grado di fluidità (misurato in incredibile scioglievolezza Lindor): 2 su 10Un grosso problema di questo Sanremo è stato il ritmo durante la serata. Che praticamente non c'è stato. In certi momenti pensavo avessi messo in rallenty la televisione, scoprendo in realtà la diretta. A Fazio va sicuramente il merito, lagnoso e lento come il cervello della Marini.
Grado di trashosità (misurato in farfalle di Belen): 4.5 su 10Dove sono le baracconate della Clerici? Dov'è Belen che scende la scalinata con la farfalla all'aria e la Canalis che non azzecca manco il suo nome? Manco una soddisfazione trash.
Grado di orchite (misurata in pale eoliche): 9 su 10Uno dei pochi livelli in cui raggiunge quasi la perfezione: la noia. Tutto il resto è noia, diceva Califano, in questo caso il resto non c'è.
Grado di antichità (misurato in femori rotti): 10 su 10Un Festival più vecchio di questo non si vedeva da anni. Perfino le nuove proposte sembravano già vecchie. Per non parlare degli ospiti, un ospizio.
I conduttori:
Fabio Fazio - voto 3
Non c'è stato niente da fare in questa edizione per il conduttore Fazio. Partito male, non è riuscito a riportare a galla la nave che affondava piano piano. Noioso con le sue domande banali, lento dove doveva portare il rimo nella serata, imbarazzante nelle sue imitazioni. Facci un piacere, torna a Che tempo che fa. E restaci.
Ciao.
Luciana Littizzetto - voto 6.5Ho voluto darle la sufficienza perché se non ci fosse stata lei questo Festival sarebbe andato ancora più a picco. Relegata, in molti casi, a fare la spalla a Fabio Strazio: questo non ha aiutato Lucianina che è sembrata ingabbiata.
"Mi sono fatta due palle così"
Gli ospiti
Completamente sbagliata la scelta degli ospiti. Si parte con Laetitia Casta che balla, si dimena, stona e risulta praticamente inutile sul palco. Si prosegue con le Gemelle Kessler che ci hanno fatto ballare con i cateteri al vento, per poi passare alla plasticità di Baglioni ed a Renzo Arbore con le sue battute da Bagaglino finendo poi con il mago Silvan ed il suo parrucchino. Un vecchiume sul palco che manco alla casa di riposo Villa Adriana, ho pensato più volte di vedere una puntata di The walking dead con la paura che partisse una epidemia zombie. Ospiti - voto 3
Baglioni di plastica in regalo con Barbie magia Sanremo
I cantantiBigÈ il Festival della canzone italiana, valutiamo quindi le canzoni in gara. Una depressione che non auguro a nessuno, alcune francamente orrende (vedi Antonella Ruggiero e Frankie Hi NRG), altre solo orrende. Si salva poco; i Perturbazione, Noemi ed anche Arisa (a mio parere). Ma il fatto che la serata di venerdì, dove venivano cantate le vecchie canzonil, sia stato più godibile, ci fa molto pensare.Big voto 4.5Premio della critica Marisa Laurito a Antonella Ruggiero: con lei abbiamo apprezzato che è possibile cantare anche dall'oltretomba. Notevole il suo requiem.
90. La paura
Giovani
Tralasciamo il fatto che la vecchite ha colpito anche loro; alcuni sembravano usciti dal circolino della briscola (vedi Vadim, che dal nome sembra di parlare di un mago da televisione regionale). Se non altro le loro canzoni erano più orecchiabili e carine di moooolti big: farli cantare alle tre di notte non è stato molto appropriato. Ma si sa, l'Italia
Con la sciarpa. No Maria, io esco
Il look
Quest'anno ci siamo sbizzarriti in quanto a look sul palco. E nella maggioranza dei casi si parla sempre di orrendezze: prendiamo TamarRenga sempre più truzzo con catenoni, braccialetti, anelli e scolli pubici. Noemi, vera regina del cattivo gusto con mise ogni giorno sempre più orrende. Anche la vincitrice Arisa, visibilmente daltonica per la scelta dei colori, ci ha deliziato col passare dei giorni. Non dimentichiamoci anche i vestiti teutonici di Merkel-Ruggiero.Look generale - voto 4.5Premio peggior look "You need a fashion shower" a Noemi: per aver saputo scegliere combinazioni sempre orribili, dalla gruccia al collo (prima serata), una sirena in putrefazione (seconda serata), Heidi ubriaca (terza serata).
ET telefono casa
Votone generale al Festival: 4
Un Festival così noioso, lento, vecchio non lo si vedeva da anni. Forse per ritrovare una schifezza degna di ricordo si deve tornare all'anno di Panariello; anche lui ci aveva messo tanto impegno.Lo sbaglio di Fazio è stato quello di trasferire il suo salottino intellettuale sul palco dell'Ariston, il problema è che a Sanremo si canta, non si fanno monologhi su Van Gogh. Sanremo nasce come nazional-popolare e così deve rimanere. Sennò mi guardavo tranquillamente Rai Educational.Di trash se ne è visto poco, di questo sono profondamente triste. Aspettiamo il prossimo anno con Carlo Conti, sarà un Festival Baudiano.
Ciao! A mai più a Sanremo.
Grazie a tutti per questa faticosa settimana sanremese. Abbiamo perso un giorno di vita davanti a Fazio e co. ma ne è valsa la pena. E ricordatevi: Perché Sanremo è Sanremo!