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Il Pakistan archivia il caso della bimba “blasfema”, ma la persecuzione dei cristiani continua

Creato il 18 novembre 2012 da Iljester

Il Pakistan archivia il caso della bimba “blasfema”, ma la persecuzione dei cristiani continuaRicordate il caso di Rimsha Masih, ragazzina pakistana cristiana di 14 anni, arrestata, benché affetta da una leggera disabilità mentale, con l’accusa di “blasfemia” per aver bruciato le pagine del Corano nell’agosto scorso?

Dopo la scarcerazione di Rimsha dietro il pagamento di una cauzione, e il suo rifugio in un luogo segreto per pericolo degli integralisti islamici, la macchina anti-cristiana contro di lei ed i cristiani in Pakistan non si è fermata, e la piccola ha subìto un processo. Questo, tra l’altro, benché nel frattempo sia stato arrestato un imam che aveva manomesso – secondo alcuni testimoni – le prove per accusarla.

Il Pakistan archivia il caso della bimba “blasfema”, ma la persecuzione dei cristiani continua

Pochi giorni fa, invece, il tribunale di Islamabad in cui la piccola era stata giudicata, ha finalmente decretato che non c’erano prove contro di lei. E’ la prima volta che un cristiano accusato di blasfemia, viene di fatto dichiarato innocente; cioè la prima volta da che negli Anni ’80, sotto il Generale Zia, è stata promulgata l’infame legge sulla blasfemia che tra l’altro colpisce tutti, musulmani e no. Questa norma è una scusa per bloccare la libertà d’espressione sull’islam e per discriminare i non musulmani, in primis i cristiani.

Fortunatamente il fatto che fosse stata accusata di blasfemia una ragazzina, per di più disabile mentale, e che sia stato un imam a falsificare le prove, sembra essere stato davvero troppo, anche con una legge del genere.

Però intanto la persecuzione dei cristiani pakistani continua e la contadina Asia Bibi (per fare solo il nome più noto) rimane ancora in carcere.

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