di Francesca Rossi
Titolo: Il Palazzo d’Inverno
Genere: romance, storico
Autore: Francesca Rossi
Nazione: Italia
Anno prima pubblicazione: 2014
Ambientazione: Pietrogrado e Mosca, ottobre-novembre 1917
Personaggi: Elena Borisovna Minkkij, Dimitri Ivanovic Morozov
Casa Editrice: La Mela Avvelenata BookPress
Copertina: © 2014 La mela avvelenata BookPress
Pagine: 83
Provenienza: Amazon (24 aprile 2014)
Link al libro: IN LETTURA – ANOBII – GOODREADS
inizio lettura: 29 dicembre 2014
fine lettura: 31 dicembre 2014
Voto: 3/10
Un colpo secco squarciò il velo di silenzio adagiato sulla casa abbandonata e la grande porta bianca precipitò, trascinando con sé tutta la rabbia, il rancore e la frustrazione di quei folli giorni che sarebbero rimasti nella Storia. [incipit]
Un romanzo scaricato su Amazon perché era gratis e ambientato in Russia, si è rivelato una grandissima delusione.
Durante la rivoluzione russa una giovane contessa perde tutto quello che aveva, averi e affetti. Troverà aiuto nel posto più in aspettato, e forse anche qualcosa di più.
Questa è stata la mia ultima lettura del 2014, e mi spiace davvero aver concluso l’hanno con un libro che mi è piaciuto così poco.
L’ambientazione mi intrigava moltissimo, e anche se non mi aspettavo molto da un romance (non è il mio genere), pensavo comunque che sarebbe stata una lettura leggera e piacevole, invece mi ha molto irritato. Sulla trama in sé non ho troppo da criticare, anzi, l’espediente delle lettere trovate da Dimitri che introducono il personaggio di Elena l’ho trovato anche interessante. Il problema è come poi si è sviluppata la vicenda e come i protagonisti sono stati presentati e come si sono comportati. I personaggi in generale sono poco sfaccettai, ma anche Elena e Dimitri non lasciano spazio a un particolare approfondimento. Elena si presenta come una femminista ante litteram, che non sopporta di essere usata come “merce di scambio” dai genitori con un matrimonio combinato, fa la ribelle, ma la maggior parte delle volte sembra solo una stupida ragazzina capricciosa. Senza contare che, per quanto io sia d’accordo con lei, era comunque una cosa normalissima all’epoca, e, anzi, lei capita pure abbastanza bene. Il marito, infatti, Alekseij, era un personaggio che mi incuriosiva, invece non compare mai se non nelle lettere di Elena.
Dimitri non è molto meglio, anzi, è addirittura meno approfondito.
Insomma, lo stile dell’autrice non mi è piaciuto per niente. Non mi sono piaciute le descrizioni dettagliate delle scene di sesso, noiose la maggior parte del tempo, e palesemente messe lì solo per dare un po’ di pepe alla storia. La vicenda non è scorrevole, mi dava l’impressione di saltare di palo in frasca, le reazioni dei personaggi mi sembravano forzate. Poi c’è quella cosa che odio moltissimo e che ritrovo spesso nei romanzi di questo tipo: i pregi dei personaggi ci vengono detti dagli altri, ma mai mostrati. La dolcezza di Elena, per esempio, la vede solo Dimitri! E poi tutti i personaggi in continuazione dicono una cosa, e poi la pagina dopo l’esatto contrario, e stanno sempre a rifare le stesse riflessioni!
La copertina è molto bella, forse è una delle cose che mi ha spinto a prendere il libro. Il titolo pure è accattivante, ma anche fuorviante, perché il Palazzo d’Inverno non è che centri molto.
Commento generale.
Una grande delusione questo romanzo, da cui pure non è che mi aspettassi granché. Purtroppo aveva proprio tutti gli elementi che non mi piacciono: un amore che nasce all’improvviso e non si capisce come, la stile forzato, i personaggi che si comportano i maniera assurda, le varie parti che sembrano staccate l’una dall’altra. Una nota positiva è la storia delle lettere che dà inizio, e segna anche la fine, della vicenda. Nel complesso, una lettura evitabilissima.
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