Il palazzo imperiale Topkapı

Ieri sono andato al palazzo di Topkapı: sulla collina – già scelta come residenza dagli imperatori romani prima di quelli ottomani – che domina a 360° sul Bosforo, sulle due metà di Istanbul già Bisanzio e Costantinopoli, sul mare di Marmara. La mia missione era di intrattenermi con il professor Ilber Ortaylı, l’esuberante e incontenibile presidente del palazzo/museo: ancora scosso per la sparatoria del giorno prima (ma contentissimo – a suo dire – per esser stato salvato dai soldati di guardia), prontissimo a rivelarmi i meccanismi perversi che animano la burocrazia culturale del ministero. Ne ho approfittato per visitare la nuova sala – innovativa nell’allestimento – dedicata alle armi e alle armature (in realtà, gioielli travestiti da armi e armature); ne ho approfittato, soprattutto, per un’indimenticabile passeggiata dopo l’orario di chiusura e dopo che i turisti erano stati eliminati in modo coatto: nei tre cortili/giardini che sembrano (almeno i due più interni) giganteschi chiostri, nel crepuscolo ormai inoltrato, nel silenzio che mette in musica ogni passo e ogni sussulto. E approfitterò – spero spesso – dell’invito di Ilber hoca ad andarlo a trovare di nuovo: all’ora di ieri, ovviamente.