La Regina aveva invitato il Palio a recarsi in Inghilterra, per festeggiare i suoi 90 anni
Il Palio e le sue secolari e storiche tradizioni hanno avuto l’onore di suscitare interesse anche da parte della corte reale del Regno Unito per un evento di carattere planetario, tuttavia, per motivi sostanzialmente organizzativi, ma anche etici, non ci sono state le condizioni per poter nemmeno affrontare la questione nelle sedi deputate
Così il Magistrato delle contrade spiega le motivazioni che l’hanno portato a rifiutare l’invito della Regina Elisabetta. Decisione che ha scatenato diverse polemiche. Ci sono voluti tre mesi perchè il “no” fosse ufficiale. Secondo la società promotrice del Palio di Siena, non è stato possibile allestire uno spettacolo compiuto in un tempo di 90 minuti.
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“Se si vuole vedere il Palio – spiega il sindaco della città, Bruno Valentini – e se si vuole capirlo davvero, bisogna venire a Siena. Inolte, si dovrebbe entrare in un museo di contrade e partecipare in qualche modo al rito, perché il Palio non si sviluppa solo nel minuto e quindici secondi della corsa, ma ha una storia precedente e una futura“. Poi invita la Regina nella sua città, a vedere la cerimonia direttamente dal palazzo comunale, il posto secondo lui migliore per godere dello spettacolo. “Nessuna polemica – aggiunge – anche Carlo V e la principessa Margaret sono venuti in passato, abbiamo ottimi rapporti”.
Il Palio di Siena venne contatto per la festa della Regina il 14 novembre, quando la deputazione del Magistrato delle contrade incontrò Rebecca Lewis Lalatta, project manager di H Power group. La donna era stata incaricata di realizzare la cerimonia e spiegò che l’invito, anche se fatto tramite la sua agenzia, era stato espresso direttamente da Elisabetta II, grande appassionata di cavalli.
Risale al 1938 l’ulima trasferta dei rappresentanti del Palio di Siena, quando per la visita di Hitler si recarono a Firenze. Furono gli organizzatori della parata a prendere quella scelta, come riportato dall’archivio storico del Palio: “Sono richiesti uomini delle contrade di provata fede fascista”.
Conclude il sindaco: “Noi raccontiamo all’Italia e al mondo che se vuoi capire questa città devi venirci. Se vuoi capire il palio non puoi limitarti a venire alla corsa, devi perderti nei vicoli di Siena”.
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