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Il pallone e le mafie: un matrimonio molto stabile (da Calciolab.it)

Creato il 04 febbraio 2014 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

C’era  anche Roberto D’Auria, bomber della Nuova Quarto calcio, alla carovana antimafia organizzata da Libera, lo scorso marzo. Fra i tanti indicatori,  circa il volume di affari delle criminalità organizzate, c’è quello dei beni confiscati, aumentati del 65% dall’inizio della crisi e che vedono la Lombardia al quarto posto, dopo la Sicilia, la Campania e la Calabria. 11.238 i beni immobili, 1708 le aziende. Fra i beni sequestrati c’è anche la squadra di calcio di Quarto che stata tolta ai Polverino, clan camorrista che, secondo le indagini, avevano sostituito i Nuvoletta nelle relazioni con i siciliani. «Ai Polverino della squadra non importava niente – raccontava Luigi Cuomo, presidente della società – quello che gli interessava era il controllo dello stadio e il prestigio derivante dal possesso, nella squadra facevano giocare figli e nipoti degli amici degli amici».

Nonostante questo, che è solo uno degli episodi più clamorosi che attestano la conquista del calcio da parte delle mafie, il sistema-football non sembra conscio del pericolo. Qualche anno fa, tre per l’esattezza, l’associazione Libera nel pubblicare il suo rapporto “le mafie nel pallone” denunciava: “Lascia perplessi ad esempio nell’attualità la decisione della Lega di serie B (ormai scorporata dalla Lega maggiore) di far sponsorizzare il prossimo campionato dalla società di giochi e scommesse Bwin. L’accordo è stato formalizzato con entusiasmo dall’assemblea delle società cadette, anche in ragione dell’assonanza concettuale: campionato di serie B =BWIN? Possibile che nessuno disquisisca sull’opportunità etica di legarsi a una società di scommesse?”. Ora si chiama Eurobet e come Lega ha iniziato anche una seria attività contro il match fixing nella quale ha coinvolto anche la nostra agenzia alanews che volentieri ha prestato la sua mano. Resta, tuttavia, la perplessità a livello generale…

 

 

Il resto dell'articolo di Vincenzo Mulé, un pugno nello stomaco che però vale la pena farsi dare, è sul sito di Calciolab.it.


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