- Ingredienti:
300 g di farina
20 g di lievito di birra
30 g di scorza di arancia candita
20 g di pinoli
30 g di mandorle sgusciate e pelate
50 g d'uva sultanina
cannella in polvere
zafferano
zucchero
olio extravergine di oliva
Il pangiallo, meglio noto come pangiallo romano è un dolce che ha la sua origine nell'antica Roma e più precisamente durante l'era imperiale.
Era, infatti, un'usanza di quei tempi distribuire questi dolci dorati, durante la festa del solstizio d'inverno, in modo da favorire il ritorno del sole
Il tipico pangiallo romano, ha subito numerose trasformazioni durante i secoli a causa dell'espansione dei confini territoriali e dell'incremento nella comunicazione tra le varie regioni italiane.
Tradizionalmente il pangiallo veniva ottenuto tramite l'impasto di frutta secca, miele e cedro candito, il quale veniva in seguito sottoposto a cottura e ricoperto da uno strato di pastella d'uovo.
Fino a tempi molto recenti nella preparazione del pangiallo le massaie romane mettevano i noccioli della frutta estiva (prugne e albicocche) opportunamente essiccati e conservati, in luogo delle costose mandorle e nocciole.
Preparazione:
- Disporre la farina a fontana sulla spianatoia, aggiungere il lievito sciolto in sciroppo di zucchero e acqua tiepida e impastare bene.
- Bisogna ottenere un impasto leggermente più morbido di quello del pane.
- Unire l’arancia candita, i pinoli, le mandorle, l’uvetta (prima ammorbidita in acqua tiepida) e un pizzico di cannella. Impastare ancora e formare una pagnotta da far lievitare coperta con un canovaccio, in un luogo caldo, per 12 ore.
- Poi preparare una pastella con acqua, 1 cucchiaio di farina, un filo d'olio, un pizzico di zafferano.
- Spalmare questa pastella sulla pagnotta e metter in forno a 180° per 40 minuti.
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