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Il Papa ammette l'uso dei profilattici per i prostituti

Da Ganimede

Il Papa ammette l'uso dei profilattici per i prostituti

La versione italiana dell’intervista rilasciata dal Pontefice a un giornalista tedesco sull’uso del preservativo è chiara e non lascia spazio a interpretazioni: il profilattico può essere usato solo in alcuni casi, per esempio dalle prostitute per proteggersi e proteggere i clienti dalle malattie. In questo caso il condom sarebbe un primo passo verso la moralizzazione. La posizione del Papa è stata diffusa ieri in un’anticipazione del libro-intervista “Luce del mondo”, di Peter Seewald.

Ma il testo è controverso. Basta leggere la versione originale in tedesco e la traduzione in inglese per capire che dietro le parole del Papa si nasconde un piccolo giallo: non si parla affatto di prostitute (donne), ma di prostituti. Uomini. L’inglese non lascia dubbi: “Male prostitute“. La confusione però nasce solo in Italia, dove la dichiarazione viene lanciata prima dall’Ansa per poi finire sui principali quotidiani e telegiornali. Nel nostro Paese si fa un chiaro e univoco riferimento a prostitute donne, non uomini.

Ecco cosa, ancora oggi, si legge sul sito del quotidiano vaticano, l’Osservatore Romano: “Vi possono essere singoli casi giustificati, ad esempio quando una prostituta utilizza un profilattico, e questo può essere il primo passo verso una moralizzazione, un primo atto di responsabilità per sviluppare di nuovo la consapevolezza del fatto che non tutto è permesso e che non si può far tutto ciò che si vuole. Tuttavia, questo non è il modo vero e proprio per vincere l’infezione dell’Hiv”.

Sui media stranieri invece si legge tutt’altro. Il New York Times: ”Il solo esempio citato dal Papa su un uso appropriato del profilattico è quello che ne fanno i prostituti uomini”. Il Washington Post titola così: “Il Papa dice che i prostituti che usano il profilattico possono essere giustificati perché combattono la diffusione dell’Hiv”.

Nel nostro Paese quindi il problema si preferisce affrontarlo in maniera più sfumata, nella tradizionale accezione dei rapporti uomo-donna, come se il riferimento a rapporti omosessuali possa risultare indigeribile ai cattolici di casa nostra. Meglio non disorientare, a costo di creare confusione. Ma non si tratta solo di una differenza formale (maschile anziché femminile), ma sostanziale.

Dunque, perché questa differenza di genere nell’uso del profilattico? Perché anche solo una parziale giustificazione del contraccettivo nel rapporto uomo-donna investe un duplice problema: la protezione dalle malattie mortali e la procreazione. La dottrina cattolica non concepisce l’uso di strumenti che possano escludere la procreazione nel rapporto tra coniugi. In questo senso quindi, l’uso del profilattico è sempre vietato.

L’esempio del Papa, quindi, si rivolge solo agli uomini: ai prostituti uomini che usano questa protezione nei confronti di altri uomini, i loro clienti. Per loro, infatti, il profilattico non serve a prevenire gravidanze, ma solo a proteggere dalle malattie. Su questo punto il Pontefice è stato incalzato dal giornalista tedesco: nel 2009 Benedetto XVI aveva condannato l’uso del profilattico come strumento anti-Aids, anche nei Paesi africani, da sempre piagati dalla malattia più di altri.

“Ci possono essere alcune eccezioni – è la risposta del Papa – per determinati individui, come nel caso di prostituti (“Male prostitute”) che usino il profilattico: questo caso potrebbe essere un primo passo verso la moralizzaione, una prima assunzione di responsabilità”.

Nessun cambio di dottrina sul fronte della contraccezione, quindi. La posizione della Chiesa su questo punto rimane inalterata: L’astinenza e la fedeltà tra marito e moglie sono le uniche forme ammesse per prevenire l’Hiv.

(tratto da:  www.blitzquotidiano.it )


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