Una commedia famigliare con Robin Williams intitolata Il papà migliore del mondo? Sarà la solita minchiatona americana buonista… Eh, sì. Niente di più sbagliato di ciò. Il papà migliore del mondo è infatti un film firmato dal regista e sceneggiatore Bobcat Goldthwait e già solo questo potrebbe bastare. Se vi siete persi il mio post su God Bless America, la sua ultima fenomenale pellicola, non saprete chi è. Altrimenti lo saprete, vi sarete già recuperati la suddetta visione e, molto probabilmente, sarete diventati anche voi Bobcat-fans o magari persino Bobcat-groupies. Dopo aver visto un film tanto geniale e devastante, mi sono quindi andato a recuperare anche la sua opera precedente e Il papà migliore del mondo, seppur leggermente inferiore a quella benedizione di God Bless America, conferma come sia il mio nuovo idolo o giù di lì. Bobcat Goldthwait a livello registico non è nemmeno un fenomeno. Questo papà migliore del mondo non è il film registicamente migliore del mondo. Appare anzi come una commedia americana piuttosto standard. Quello che fa il Bobcat è allora sabotare il sistema dall’interno. Girare un film all’apparenza visivamente come tanti, una commedia con protagonista il volto rassicurante di Robin Williams, e inserirci al suo interno una sceneggiatura al vetriolo, che si prende gioco dei meccanismi della costruzione della popolarità e dei tradizionali valori famigliari allo stesso tempo. Una pellicola dall’estetica mainstream, ma dall’anima sovversiva. Bobcat Goldthwait è un anarchico travestito da regista di commedie innocue. Oltre che uno degli sceneggiatori (anti)americani più brillanti oggi in circolazione.
"Mio papà è Jack Nicholson, non Cheyenne di This Must Be The Place. Fuck U!"
Il papà migliore del mondo ci racconta di Robin Williams, il buon vecchio Robin Williams che in mezzo a tanti filmetti famigliari ogni tanto piazza la bomba a sorpresa, come i suoi ruoli da cattivo in Insomnia e One Hour Photo. Robin Williams che qui è un padre single con un figlio fissato con il porno e la masturbazione (si eccita persino a vedere la vecchina vicina di casa mentre si spoglia), e che per il resto non ha alcun altro interesse, tranne odiare il paparino. Poche soddisfazioni gli arrivano anche dalla carriera, visto che è il prof. di un corso di poesia parecchio impopolare e i suoi tentativi come scrittore sono fallimentari, e dalla vita sentimentale, con la sua tipa che sembra attratta da un altro insegnante di maggior successo all’interno del liceo. In pratica è un loser, uno sconfitto dal sistema americano basato sulla popolarità = felicità, un personaggio che fa il paio con il Joel Murray di God Bless America."Tranquillo, papà. Non sono su Pensieri Cannibali.
Non ci sono abbastanza tette, su quel sito..."
"Kristo, Krist, quanto sei diventato pelato! Ma un parrucchino alla Conte, no?"
Attenzione al cast di contorno: accanto a un Robin Williams perfetto nella parte c’è il bambinetto di Spy Kids Daryl Sabara, qui nelle vesti di teenager tanto odioso quanto idolesco, c’è Geoff Pierson visto in Dexter, c’è la figlia di Jack Nicholson, Lorraine Nicholson, nella parte della ragazzina emo, c’è una comparsata del cantante Bruce Hornsby, un cameo dello stesso regista Bobcat Goldthwait e, a sorpresa, la prima e finora unica apparizione cinematografica del bassista dei Nirvana Krist Novoselic! Una presenza che conferma come Bobcat Goldthwait sia uno spirito punk imprigionato in una confezione pop. E Il papà migliore del mondo, per quanto meno incendiario rispetto al successivo God Bless America, è un atto di puro vandalismo anarchico contro i tradizionali valori americani. God Bless Bobcat. (voto 7+/10)