FONDAZIONE
Il culto romano, noto anche come Culto Cattolico Romano del Vaticano venne fondato ufficialmente nel 1057 dal capo sacerdote pagano, Gregorio VII, devoto alla Magna Mater (Cibele).
Altri nomi Chiesa Madre, Culto Romano, Magna Mater, Culto Mariano, Culto Vaticano, Papato
Anno di origine 1057 d.C.
Fondatore Il sacerdote pagano convertito Gregory VII da Papa
Quartier generale Vaticano (Tempio della Magna Mater), Roma
Capo dell’organizzazione Pontefice Massimo, il “Papa”
Leader attuale Papa Benedetto XVI
Membri 4,500 (2009)
Il culto romano non hai mai detenuto ufficialmente la leadership della Chiesa cattolica. Tuttavia, attraverso una incessante campagna di accumulo e consolidamento del potere, questo gruppo relativamente piccolo di individui controlla ora il destino di oltre un miliardo di buoni cristiani e cattolici etici, tratti in inganno dalla “presunta” legittimità del Culto Romano.
Un culto brutale e sanguinario – che comprese il sacrificio di bambini, la cremazione di persone (dall’11 ° secolo dC), l’adorazione di demoni e il celibato assoluto dei suoi sacerdoti inferiori – l’epicentro di tale male fu il Phrygianum in cima al Colle Vaticano, dal secondo secolo aC.
Dal 1 ° secolo aC, i sommi sacerdoti – una posizione ereditaria controllata da una manciata di antiche famiglie – invocarono l’antico titolo pre-Repubblicano di Pontifex Maximus, dopo che gli imperatori romani si assunsero il sommo ruolo di sacerdoti supremi del culto di Stato della Magna Mater ( Cibele).
Custodi gelosi della loro eredità pagana e dedite ai sacrifici umani, queste famiglie vennero bandite da Roma più di una volta.
Tuttavia, durante i periodi tumultuosi della storia romana, dopo il crollo di Roma come centro dell’impero, gli alti sacerdoti pagani assunsero il ruolo di leader della comunità e per diversi periodi, tornarono apertamente alle loro pratiche sacrificali (bambini), al cannibalismo e al culto demoniaco: dal 590 al 752, dall’847 all’872 e infine dall’896 al 1057.
IL PRIMO FALSO PONTEFICE MASSIMO CATTOLICO, FORMOSO
Quando l’imperatore cattolico Louis II morì nell’876, lasciò un vuoto di potere in tutto l’Impero dei Franchi. Il Papa cattolico Adriano II morì poco dopo e negli Stati Pontifici si ridiffuse l’agitazione politico/sociale.
Durante questo periodo, i vari principi longobardi che erano riusciti a mantenere i loro titoli e le loro terre, cambiando le loro alleanze tra invasori bizantini, musulmani e cattolici combatterono a loro volta per il dominio dell’Italia e del Sacro Romano Impero.
Durante questo tempo non ci furono papi cattolici in quanto gli alti sacerdoti di Cibele (Magna Mater) riuscirono ad imporre solidamente le loro pretese su Roma.
Il primo a rompere la situazione di stallo tra i principi longobardi in guerra fu Guy II di Spoleto. Con una mossa azzeccata, nell’891 Guy convinse Formoso, l’attuale alto sacerdote pagano (Pontifex Maximus) ed antenato dei Colonna a convertirsi (almeno in apparenza) al cattolicesimo, diventando Papa e riuscendo, in tal modo, ad incoronare Re ed Imperatori Cattolici.
Che Formoso si sia effettivamente convertito al cristianesimo o no è ancora materia di dibattito. Quel che è certo è che nell’892, in una grande cerimonia a Roma, Guy fu incoronato re d’Italia e Formoso, “Papa” del Sacro Romano Impero Cattolico.
Né il regno di Guy, né quello di Formoso durarono a lungo in quanto quest’ultimo sembra esser stato ucciso dalla sua stessa famiglia di sacerdoti generazionali entro all’incirca nell’896.
Il Vaticano e i conti di Tuscolo tornarono alle loro sanguinose tradizioni pagane fino a che il Pontifex Maximus Gregorio VI (1045-1046) venne catturato e giustiziato dalle forze del Santo Imperatore Cattolico, Enrico III.
IL “GRANDE” GREGORIO VII
Hildebrand (Gregorio VII) nacque a Soana (Sovana moderna), una piccola cittadina nel sud della Toscana. Fu sospettato di appartenere alla nobile famiglia degli Aldobrandeschi, un ramo secondario della maggiore famiglia di sacerdoti pagani.
Nel 1046, le forze del Santo Imperatore Cattolico, Enrico III invasero l’Italia e giustiziarono ogni membro della stirpe Tuscolana che riuscirono a trovare – Gregorio VI (1045-1046) è l’ultimo Pontifex Maximus completamente pagano di Roma.
Dopo il massacro della dinastia italiana più satanica dell’epoca, portato a termine da Enrico III, risultò che Hilderbrand svolse un ruolo attivo nella comunicazione tra le varie famiglie principesche che combatterono le varie invasioni delle forze cattoliche, cristiano/imperiali di Costantinopoli e musulmane in tutta Italia.
Fu probabilmente durante una delle sue numerose visite a Pandolfo IV dei potenti principi di Capua a Benevento, che Hilderbrand entrò per la prima volta in contatto con i fratelli baschi mercenari Roberto e Ruggero Borgia, a volte confusi con i nomi di Borsa o Guiscardo.
I baschi erano antichi satanisti, adorando Mari – l’archetipo sia per l’immagine del Capro di Mendes che di Lucifero. Coltivavano un odio profondo verso il cattolicesimo a causa di Carlo Martello e dei suoi discendenti che ridussero la loro regione in macerie (a causa del loro tradimento, in primo luogo).
Nel 1056, l’imperatore Enrico III morì e il papa in carica, Clemente II fu assassinato poco dopo. Sembra che Hilderbrand ideò poi un piano geniale per assumere il comando.
Riconoscendo il fatto che le famiglie principesche sataniche italiane rifiutavano di essere cristiane o cattoliche, la ovvia conseguenza era quella di finire costantemente nelle mani di vari invasori, Hilderbrand offrì dunque un accordo ai fratelli Borgia: se lo avessero aiutano a proteggere Roma e l’allineamento degli altri principi, avrebbe concesso loro il titolo nobiliare e delle terre.
Così dal 1057, Hilderbrand si autonominò Pontifex Maximus, con il nome di Gregorio VII in onore dei nobili tuscolani uccisi e sfruttando la protezione dei fratelli mercenari spagnoli Borgia iniziò la riforma dei culti satanici presenti in Italia fondendoli in ciò che sarà il Culto Romano.
La prima e più significativa innovazione di Gregorio VII fu quella di invitare le famiglie pagane più conservative a fingere di essere cattoliche.
Le famiglie principesche italiane sapevano che la Chiesa cattolica era retta da un insieme di fragili menzogne. Ma la forza militare dell’Impero cattolico era semplicemente troppo potente. Così, invece di negare le loro menzogne, Hilderbrand convinse i principi a rivendicare il proprio credo cattolico.
Questo fu fondamentale per il successo del suo piano. Hildebrand calcolò di assumere il controllo legittimo e totale della Chiesa cattolica, sostenendo che i Pontefici Romani erano sempre stati di credo cattolico e che il Liber Pontificalis fu un terribile errore.
In secondo luogo, il Papa ”cattolico” Gregorio VII mise in atto un’altra brillante idea – l’ufficio dei Cardinali e il Collegio dei Cardinali. Per rafforzare la sua posizione riguardo il fatto che i Romani fossero in realtà i legittimi eredi della religione cattolica (creata meno di 300 anni prima), introdusse l’ufficio dei Cardinali il quale (come nei tempi antichi), avrebbe consentito ad un membro di ogni famiglia di essere Cardinale. Successivamente, il Pontifex Maximus sarebbe stato eletto tra questo ristretto gruppo.
In terzo luogo, Gregorio VII formalizzò il processo per l’assegnazione di terre e di titoli, mettendo la parola fine agli aspri scontri tra i vari principi, garantendo che l’acquisizione del titolo nobiliare venisse regolata dal collegio e dal Pontefice in una istituzione conosciuta come “Curia”. Nacquero così il culto romano e la base del suo potere.
Gregorio introdusse ulteriori innovazioni per rinforzare il mito che i latini fossero da “sempre” cattolici introducendo testi falsi come il Dictatus papae – una raccolta di 27 affermazioni assiomatiche le quali non solo erano la “prova” della precedente diffusione del cattolicesimo, ma anche l’inizio della diffusione della dottrina eretica di Cibele nella liturgia della Chiesa cattolica.
Gregorio si spinse oltre, assicurandosi che Cibele ora diventata Maria, Madre di Dio, tecnicamente superiore a Gesù, fosse elevata a “dottrina” ufficiale della Chiesa cattolica. Nonostante questa terribile eresia andasse contro sia alla dottrina cristiana che a quella cattolica, entro duecento anni, avrebbe acquistato piena ufficialità sotto il dominio del culto romano.
Tuttavia, nel 1083, Re Enrico IV era pronto ad invadere l’Italia e dal 1084 Gregorio fu catturato insieme alla sua famiglia e rapidamente ucciso. Tuttavia, le innovazioni diplomatiche e la ricostituzione degli antichi culti sacrificali in un agglomerato “cattolico” sopravvissero.
PAPA URBANO “IL GRANDE”
Nonostante le innovazioni di Gregorio VII, se non fosse stato per i Principi di Capua, i culti satanici beneventini e a sua volta il culto romano sarebbero stati semplicemente dei piccoli frammenti di storia. Fu Zotto de Landalf, altrimenti noto come Pietro l’Eremita e il “grande” Papa Urbano II che, attraverso un atto di follia pura e genio militare, assicurarono la sopravvivenza a lungo termine del culto romano.
Nel 1084, una massiccia forza di 36.000 uomini ruppe finalmente l’assedio del leader del culto romano, l’antipapa Gregorio VII a Roma, protetto da un esercito mercenario comandato dal basco, Roberto Borgia (il Guiscardo – che significa “furbo, scaltro”). Roberto Borgia riuscì a scappare con alcuni dei suoi uomini, ma l’antipapa Gregorio VII non fu così fortunato e fu subito processato, scomunicato e giustiziato come eretico dalla Chiesa cattolica.
Roberto Borgia fuggì poi a Benevento e il padre di Zotto, che prontamente si proclamò Pontifex Maximus (antipapa) Vittore III (1084-1086) contro il regno del vero papa cattolico Clemente III (1080, 1084-1100). Le truppe d’elite normanne di Enrico IV, assediarono poi Benevento fino a quando finalmente la città, ben fortificata, cadde nel 1086/7 e l’antipapa Vittore III insieme a Roberto Borgia furono giustiziati come eretici.
Zotto ed i pochi sacerdoti del culto romano restanti assieme ai rimasugli dell’esercito mercenario dei Borgia riuscirono a fuggire e nel 1.086 incoronarono Zotto come il nuovo antipapa eretico Urbano II – Pontifex Maximus del culto romano.
Un uomo braccato, sostenuto solo da un pugno di leali mercenari, la sconfitta sembrava alle porte per l’antipapa Urbano II, ideò tuttavia una strategia coraggiosa e audace. In primo luogo, cambiò completamente il suo aspetto diventando un povero eremita, di nome Pietro. Cominciò poi a ricevere sostegno sia dai nobili, che dalle persone comuni predicando storie di orrore e tortura che gli imperatori bizantini infliggevano ai “buoni cristiani”, così come dei grandi tesori custoditi nei loro forzieri. Come prova, Urbano utilizzò il bottino sequestrato e la bigiotteria presa da Roberto Borgia ai bizantini in Sicilia.
Dopo la distruzione finale e completa del Sacro Romano Impero da parte degli eserciti eretici del culto romano nel 15 ° secolo, la storia di questa prima crociata venne cambiata per rivendicare come obiettivo Gerusalemme ed i Musulmani – una totale e completa bugia. L’obiettivo è sempre stato la conquista di Costantinopoli imbrigliando la Chiesa cattolica grazie al compendio di prove più schiaccianti contro questa religione, fondata nel 741 – L’Archivio imperiale di Costantinopoli.
Utilizzando brillantemente la dottrina cattolica contro se stessa, dal 1095 l’antipapa Urbano era riuscito a mettere in piedi un esercito abbastanza grande per iniziare una marcia verso est negli antichi territori del Sacro Romano Impero.
Nel 1096, Urbano e il suo esercito avevano assediato e sopraffatto Belgrado, macellando centinaia di migliaia di cristiani innocenti lungo la strada in uno dei più grandi bagni di sangue della storia. Nello stesso anno (1096), Costantinopoli cadde in modo relativamente semplice. Urbano ordinò immediatamente di trasferire l’Archivio Imperiale alla sua base italiana. In tutto l’esercito di Urbano uccise oltre 50.000 persone nella sola Costantinopoli.
Forte del suo successo, Urbano ha ora come obiettivo la presa di Gerusalemme. Fin troppo fiducioso, attraversò la Turchia, la Siria e giù fino in Antiochia, uccidendo decine di migliaia di cristiani lungo la strada. Tuttavia, i musulmani si vendicarono e Urbano si trovò assediato ad Antiochia nel 1098 – tagliato fuori dal resto del suo esercito. Si dice che Urbano continuò a dimostrare straordinarie capacità oratorie e di persuasione durante l’assedio convincendo crociati ammalati e feriti della loro superiorità.
Fu catturato e decapitato dai musulmani alla fine dell’assedio nel 1099. Per ritorsione, il figlio antipapa Teodorico radunò l’esercito e prese Gerusalemme nello stesso anno.
CONCORDATO DI WORMS
Una volta che il culto romano di satanisti convertiti ebbe in mano i documenti originali della formazione del Cristianesimo e del Sacro Romano Impero, sarebbe stata solo una questione di tempo prima che, una tregua forzata, garantisse al culto romano il suo controllo parassitario sul cattolicesimo. Questo evento si verificò in occasione del Concordato di Worms nel 1123 tra il leader del culto romano Callisto II e il Santo Imperatore Cattolico Enrico V.
Da allora, la Chiesa cattolica è tenuta in ostaggio da questo piccolo gruppo di famiglie, che continuano ad avere le redini del potere.
Anno dopo anno, secolo dopo secolo la dottrina originale del cristianesimo e del cattolicesimo è stata sostituita con le dottrine eretiche e malvagie del Culto Romano.
Anche i grandi movimenti di Riforma non hanno cercato di affrontare la questione fondamentale ovvero le bugie raccontate durante la formazione della religione e di come il culto romano sia stato in grado di manipolarle al fine di controllare l’intera Chiesa.
ELENCO DI ANTIPAPI DEL CULTO ROMANO
Di seguito è riportato l’elenco aggiornato e preciso degli antipapi, a partire dalla formazione del falso culto cristiano sotto Gregorio VII.
Periodo Nome del Pontefice Linea di sangue
1056-1084 Gregorio VII Tusculo
1086-1087 Vittorio III Benevento
1088-1098 Urbano II Benevento
1098-1101 Teodorico Benevento
1119-1124 Callisto II Pierleoni, Roma
1124-1130 Onorio II Pierleoni, Roma
1130-1138 Innocenzo II Pierleoni, Roma
1154-1164 Adriano IV Sheakspeare, Inghilterra
1168-1178 Calisto III Giovanni, Benevento
1169-1181 Alessandro III Bandinelli, Siena
1181-1185 Lucio III Allucingoli, Lucca
1185-1187 Urbano III Crivelli-Castiglioni
1187-1187 Gregorio VIII Alberto de Mora (Benevento)
1198-1216 Innocenzo III Conti di Segni
1216-1227 Onorio III Savelli
1227-1241 Gregorio IX Savelli
1243-1254 Innocenzo IV Fieschi
1254-1261 Alessandro IV Conti di Segni
1261-1264 Urbano IV
1271-1276 Gregorio X Visconti
1277-1277 Innocenzo V Fieschi,
1277-1278 Giovanni XXI
1285-1287 Onorio IV
1294-1303 Bonifaccio VIII Caetani
1328-1352 Giovanni XXII Pietro Rainalducci
1352-1362 Innocenzo VI
1362-1370 Urbano V
1370-1378 Gregorio XI
1378-1389 Urbano VI Prignano, Napoli
1389-1404 Bonifaccio IX Tomacelli, Napoli
1404-1406 Innocenzo VII De’ Migliorati
1406-1415 Gregorio XII Angelo Corraro, Venezia
1410-1415 Giovanni XXIII Baldassare Cossa, Napoli
1417-1431 Martino V Odo Colonna
1431-1447 Eugenio IV Corraro, Venezia
1439-1449 Felice V Conte di Savoia
1447-1455 Nicola V Parentucelli
1455-1458 Callisto III Borgia
1458-1464 Pio II Piccolomini
1464-1471 Paolo II Corraro, Venezia
1471-1484 Sisto IV Della Rovere
1484-1492 Innocenzo VIII Cibo
1492-1503 Alessandro VI Borgia