Leggere e ripetere più volte non aiuta la memoria ed è controproducente
Leggere, rileggere e poi leggere ancora una volta è un metodo che non torna utile, anzi è dannoso per la memoria se le nozioni da imparare sono complesse. È quanto emerge da uno studio degli psicologi Henry Roediger e Mark McDaniel, dell’Università di Harvard, secondo i quali ripetere lo stesso gesto più volte interferisce con le capacità di memoria e crea difficoltà se dobbiamo imparare nuove informazioni su quello stesso argomento. Sarebbero quindi più forti ma meno precise e mobili. Va bene se bisogna imparare qualcosa a memoria ma non se il nostro intento è, per esempio, studiare un periodo letterario o una teoria filosofica: con la ripetizione meccanica potremmo fare cilecca.
Ai partecipanti all’esperimento sono stati mostrati più volte alcuni oggetti, dopodichè sono stati messi di fronte ad oggetti simili (“esche”). Coloro che avevano visto gli oggetti più volte degli altri (ossia avevano “ripetuto” più volte) ricordavano più facilmente l’oggetto originale ma non le “esche”. In pratica con questo metodo si cristallizza il ricordo ma siamo meno pronti a cogliere similitudini e connessioni.
Può essere più utile effettuare efficacemente la prima lettura piuttosto che soffermarci a leggere più volte, pensando che già solo questo ci permetta di memorizzare. «Quando leggi qualcosa per la prima volta impari molto – spiegano gli psicologi – La seconda volta, invece, leggi pensando “Questo lo so, questo pure, questo l’ho già visto” ma non stai capendo sul serio la materia, non ne estrai nulla. La rilettura e la ripetizione sono insidiose per questo: danno la sensazione di sapere tutto quando, in verità, si hanno delle lacune».
Ecco quindi tre suggerimenti da parte degli psicologi per ricordarsi qualcosa senza incappare nei tranelli della memoria
- costruire un’immagine mentale nella quale inserire le cose che bisogna memorizzare: usare la fantasia per far interagire gli oggetti tra loro in modo da ricalcare le relazioni
- ripetere con intervalli di tempo è efficace e non fa male. «La cosa migliore è dare il giusto spazio alla ripetizione, fare delle pause che possono durare da 1 ora ad 1 settimana», affermano gli psicologi. Cercare di ricordare alla perfezione una determinata cosa, infatti, stressa la mente e va contro il processo di apprendimento
- usare le conoscenze pregresse: collegare qualcosa di nuovo con nozioni che già si conoscono bene aiuta a saldare entrambi nella memoria e stabilire definitivamene il collegamento